Regia di Jonathan Caouette vedi scheda film
Più che un documentario, è un collage di riprese in Super8 e di sprazzi di vita che vanno a ricostruire, come tasselli in un mosaico, una vita. Prodotto anche da Gus Van Sant, è un ritratto dolceamaro di una situazione famigliare disastrosa, di un’adolescenza (quella del giovane regista) vissuta ai margini, senza l’affetto di una madre (instabile mentalmente) e di un padre (che non sa nemmeno dell’esistenza del figlio), condotta in una squallida provincia del Texas tra genitori adottivi violenti e nonni con la coscienza non del tutto pulita, forse i veri artefici della malattia mentale di Reneè, la madre di Jonathan Caouette. Un film che brilla di luce propria e vive soprattutto grazie a un montaggio intelligente ed effervescente, a una bravura e a un coraggio (quello di mettersi completamente a “nudo”) che al regista non mancano. Voto: 8.
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