Regia di Mark Rydell vedi scheda film
Un grandissimo talento, un'eccessiva tracotanza, una voglia di vivere al massimo che si spegne drasticamente in una morte 'al massimo': della velocità, della potenza (del motore come del personaggio), del successo. James Dean è un ottimo soggetto, la cui storia non può essere che un affascinante quadro sulla complessità dei rapporti familiari e sulla mentalità gretta di una certa America nei primi anni '50, sulle grandi speranze della gioventù e sulla smitizzazione di esse, sull'eccesso di brama di vita. Qui però vengono adottate misure da fiction (luci e scenografie false, un cast non all'altezza del protagonista, il bravissimo James - pure lui - Franco) e la drammatizzazione delle situazioni è a volte davvero fastidiosa, patetica. Ciononostante è un film girato con vera passione per il soggetto trattato, nei modesti limiti della produzione. Perchè no.
James Dean, da bambino intelligente affezionato alla madre (che muore prestissimo) e rinnegato dal padre (che scoprirà suo genitore adottivo soltanto poco prima di morire), ai successi nel cinema, che però vengono stroncati sul nascere da un incidente d'auto nel 1955.
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