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Monamour

Regia di Tinto Brass vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Monamour

di undying
6 stelle

Citando una frase pronunciata nel film ("La gelosia è il più potente degli afrodisiaci"), è possibile fare una sintesi stessa di Monamour: un erotico girato con taglio ironico, sulla crisi di coppia. Interpretato dalla bellissima russa Anna Jimskaia, all'epoca venticinquenne dotata di un fisico scultoreo...

 

locandina

Monamour (2005): locandina

 

Marta (Anna Jimskaia), dopo sei mesi di matrimonio, si accorge che il marito Dario (Max Parodi) la trascura sempre più di frequente. Annota su un diario le sue riflessioni intime fino a quando, sul finire dell'estate, durante una visita in un museo d'arte viene quasi aggredita sessualmente da Leon (Riccardo Marino), un intrepido disegnatore francese di nudo. Facendosi suggestionare dall'amica fedifraga Sylvia (Nela Lucic), Marta finisce per cedere alle avances di Leon. La sua relazione clandestina, in parte scoperta dal coniuge, prosegue per tutta la permanenza di Leon in Italia finendo per dare, paradossalmente, nuovo impulso al matrimonio. 

 

"Le donne, dagli uomini, vogliono essere prese... non comprese." (Sylvia)

 

scena

Monamour (2005): scena

 

Da un romanzo di Alina Rizzi, Brass (assieme a Carla Cipriani e Massimiliano Zanin) sceneggia un film sul tradimento. Lo fa alla sua maniera, ovvero dando un senso alle azioni di Marta, giovane e bella moglie nel pieno di necessità sessuali inarrestabili. Sceglie Anna Jimskaia per il ruolo, una russa a dir poco perfetta, dotata di un fisico sinuoso e un fondoschiena incantevole. Monamour infatti resta impresso per le insistite riprese del magnifico sedere di Anna, posto di fronte alla macchina da presa in primo piano o in campo lungo, talvolta riflesso in qualche specchio collocato come fondamentale elemento adatto a "riflettere" immagini maliziose. Molto curato per scenografie, musiche e fotografia, Monamour soffre di una trama davvero risicata che volge solo in chiusa verso un'approccio femminista (il discorso di Marta al ballo, mentre si concede a Leon di fronte al pubblico). Brass, che si concede un breve cameo, sembra subire l'influsso del fumetto erotico, a tal punto che, manifesto a parte, non esita a collocare tavole di Paolo Eleuteri Serpieri (relative a Druuna) nella camera d'albergo di Leon.

 

scena

Monamour (2005): scena

 

Di fatto, per quanto erotico spinto, il film ha un taglio da comics (compresi i sogni di Marta, tipo quello sotto la pioggia battente). Marta è l'essenza stessa della sessualità femminile. Una sessualità giocosa, allegra, a tratti amorale (di tradimento pur sempre si tratta), esposta da Brass con gran senso cinematografico. Monamour resta un titolo minore nella filmografia del regista, ma può contare sulla convincente e audace performance di un'attrice spigliata (e spogliata) in maniera suggestiva e naturale. Un'attrice coraggiosamente godereccia, in grado di mostrare il suo lato migliore senza alcun timore. Nonostante la bellezza e la capacità mostrata in questa circostanza, Anna Jimskaia non riesce ad emergere, apparendo in seguito solo in qualche serie televisiva (anche ne Il commissario Rex) e nel drammatico Le badanti (Marco Pollini, 2015). Secondo noi, avrebbe meritato più opportunità, essendo ben migliore - anche come interprete - di tante colleghe più famose.

 

scena

Monamour (2005): scena

 

scena

Monamour (2005): scena

 

"Sul piano etico il culo è più onesto della faccia, non inganna, non è maschera ipocrita." (Tinto Brass)

 

 

F.P. 13/06/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 96'47")

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