Regia di Costa-Gavras vedi scheda film
L'ottimo regista greco Costa-Gavras, autore di ammirevoli film impegnati sui fronti più diversi (dai colonnelli greci ai comunisti cecoslovacchi, dagli intrighi della CIA in Cile ai razzisti made in USA, dagli ex boia nazisti alle omertose gerarchie vaticane ai tempi dell'olocausto), prova con la commedia e rimedia un sonoro fiasco. La storia di questa famiglia borghese di scassinatori, in cui alla fine l'erede maschio dirazza per amore, sta in piedi a malapena, ma non cammina. La colpa è di una sceneggiatura che non sa dove andare a parare, ma anche del regista, che non avrebbe dovuto accettare di girare un film così lontano dalle sue corde. La trama cerca qualche colpo ad effetto, sfiora un paio di volte la comica alla Stanlio e Ollio, tocca di sfuggita il noir, la parodia del film di mafia (il ritorno del padre e Faucon dagli States dove si sono americanizzati), lo psicodramma familiare (l'incontro con il fratello della madre), ma non approfondisce niente, lasciando tutti gli spettatori a bocca asciutta. La colpa, poi, è anche del legnoso Hallyday, incapace di qualsiasi espressione facciale, mentre i veri attori del cast, a cominciare da Fanny Ardant, sono utilizzati poco e male. I primi a dover evitare questo film sono proprio i fan di Costa-Gavras.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta