Regia di Andrea Bianchi vedi scheda film
In un atelièr fotografico milanese, si aggira un misterioso killer vestito da motociclista nero..
Andrea Bianchi si rifà direttamente a Truffaut de "La sposa in nero", ma soprattutto all'estetica di Dario Argento: il killer che agisce in bilico tra vendetta razionale e shizofrenia, in seguito a un tragico evento traumatico, mostrato a inizio film (l'aborto, ai tempi illegale, con la morte di una misteriosa ragazza), sempre coperto (con vestiti in pelle nera, come i guanti dell'assassino di "Profondo Rosso"), che colpisce improvvisamente con armi da taglio muovendosi tra respiri affannosi, braccato soltanto dall'iniziativa di uno dei coinvolti nella vicenda, che si rivela protagonista servendosi di piccoli particolari lasciati dal killer. Il tema del film a sua volta ispirerà Argento per "Trauma", ma anche "il killer della notte" di Kenneth Hughes. Il fascino di "Nude per l'assassino" sta nell'unione del trucido all'eros, che fece scandalo per i primi piani sull'utero insanguinato all'inizio del film e per il finale in cui la Fenech si lascia sodomizzare dall'amante (interrotta maliziosamente dai titoli di coda), con l'omessessualità femminile che, a differenza di altri film coevi, non rappresenta soltanto una provocazione estetica, ma diventa una chiave di lettura dell'intero intreccio.
Uno dei suoi migliori film, anche se la sua regia non ha il fascino originale di un Sergio Martino, Mario Bava, o un Dario Argento.
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