Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film
Si scrive Gian Burrasca, ma si legge Pierino. Uscito negli anni della (breve) ascesa al successo di Alvaro Vitali, non si distingue dai cine-barzelletta dell'epoca, di cui Vitali era il reuccio. Ogni riferimento al personaggio portanto al successo in teatro e in tv da Rita Pavone, negli anni'60, è puramente casuale. Almeno, Alvaro non canta "la pappa col pomodoro". Accanto a lui, Mario Carotenuto come padre, Gisella Sofio come madre e Marisa Merlini come zia, vittime di scherzi e scherzacci del giovane discolo. La parte in collegio assomiglia molto a quella di "PIERINO COLPISCE ANCORA", dopotutto, anche qui, c'è Enzo Robutti. Si tocca il fondo col lassativo mescolato alla minestra, gustata da insegnanti e cuoco, un vero festival della scorreggia. Mediocre nel complesso.
Giannino Stoppani ne combina di cotte e di crude, a scuola e in collegio.
"Pierina".
Avrei imposto un cameo a Rita Pavone.
Furba.
E' sempre Pierino.
Cerca di metterci un pò d'impegno, dopotutto, lui e Vitali hanno fatto coppia fin dagli anni''70.
Altra vittima delle marachelle di Vitali..
Meglio in coppia con Villaggio.
Rispetto a Carotenuto, che fa il padre burbero, l'attrice qui è solo una comparsa.
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