Regia di Alain Robbe-Grillet vedi scheda film
Trans-Europ-Express è il secondo lungometraggio di Robbe-Grillet dopo L'immortale. Il regista-scrittore (o meglio lo scrittore-regista) architetta un film ispirato come sempre alle sue teorizzazioni letterarie, una sorta di gangster-movie senza un intreccio narrativo classicamente consequenziale, mischiato al fumetto e venato di erotismo, esposto sotto una luce meta-narrativa e concepito come gioco intellettuale votato allo smascheramento e alla demistificazione dei procedimenti conoscitivi e narrativi, e della realizzazione dell'immagine simulacrale cinematografica. Il film è un incastro di livelli, ognuno compenetrato dall'altro: su un treno, un regista (lo stesso Robbe-Grille), la segretaria e il produttore stanno abbozzando la trama di un film da realizzare; mentre lavorano, lo spettatore vede le verie ipotesi narrative concepite, le quali sono viste concretamente anche dagli stessi autori, con gli attori che agiscono spesso (o sempre?) sul loro stesso livello diegetico. E' un film rigoroso e volutamente e palesemente artificioso, che mira alla esplicitazione del possibile e del congetturabile con uno stile visivamente astratto (i bianchi abbaglianti, i grigi "bidimensionali") e in ugual modo creato come ciné-verité, in ambienti reali e con comparse autentiche (caratteristica, quella del possibile, che, tentando un azzardo, lo avvicina e lo allontana in egual misura ad un Rossellini, ma vagamente sadico e paradossalmente antipassionale e antipatetico, lucidamente, perversamente e seriamente ludico). 7 1/2
Principalmente "La traviata" di Giuseppe Verdi, che è il commento delle scene erotiche, scelta che attribuisce ironia e molta eleganza.
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