Regia di Sergio Martino vedi scheda film
I cosiddetti 'mondo movie' non erano già più una novità: ormai un decennio era trascorso dal Mondo cane di Jacopetti/Prosperi/Cavara, che tanto pruriginoso successo aveva suscitato al botteghino con una nuova forma di documentario scandalistico appositamente realizzato per far leva sugli istinti più bassi del pubblico; particolarmente quelli sessuali saranno sviscerati nel prosieguo del filone, a cui appartiene di diritto anche questo America così nuda così violenta. Sergio Martino è un semi-esordiente non del tutto sprovveduto dal punto di vista tecnico, ma soprattutto fratello del produttore Luciano, con cui lavorerà pressochè sempre; si tratta fondamentalmente di un lavoretto alimentare e probabilmente più autoironico di quanto lascerebbe supporre la visione, anche perchè non risulta che Martino avesse espliciti intenti antiamericani (il film è spietatamente critico verso le bassezze morali degli yankees), nè lo suggeriscono i nomi degli autori del commento, ovvero i giornalisti Gian Franco Venè e Guido Gerosa (quest'ultimo, peraltro, all'epoca corrispondente dagli Usa per La notte). Pregevoli le scelte effettuate per la voce del narratore esterno, cioè quella di Giorgio Albertazzi, e per la colonna sonora, opera di Bruno Nicolai; i contenuti della pellicola sono però francamente eccessivi perfino dal punto di vista logico: un accanimento simile contro gli Stati Uniti è talmente esagerato da sprofondare a più riprese nel comico involontario. 1,5/10.
Gli Stati Uniti d'America, considerati la meta della civiltà mondiale, sono in realtà la terra dell'abominio: sesso libero, perversioni, violenza, masochismo, degradazione regolano le vite degli americani.
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