Regia di Ralph Brown (Renato Polselli) vedi scheda film
Negli anni '70, potendosi permettere di calcare un po' di più la mano su immagini e contenuti, Renato Polselli non riuscì a consegnare un film che fosse uno, che la censura non stroncasse immediatamente. E dire che non si era più in ferreo regime ultrapudico come negli anni '50, quando bastavano allusioni verbali e accenni di cosce a mutilare o a far sparire un film. Scritto e diretto da Polselli, questo La verità secondo Satana sarebbe sicuramente un lavoro sciatto e sconclusionato anche nella sua forma originale; purtroppo però ci è giunto rimaneggiato e privato di alcune sequenze che avrebbero certamente arricchito il repertorio trash del regista (comunque già notevolmente nutrito e variegato). La vera nota positiva di questo lungometraggio sta nella bellezza della protagonista, una Rita Calderoni appena ventenne e spesso seminuda o del tutto nuda; a fare da contraltare alla forma, c'è però una sostanza scarsissima: la Calderoni non è infatti in grado di recitare. Non che si possa dire granchè di meglio dei suoi due partner sul set, cioè Sergio Ammirata (caratterista abbastanza noto, ma piuttosto scialbo in un ruolo che avrebbe invece richiesto molta più verve) e Isarco Ravaioli (attore spesso utilizzato da Polselli, e giustamente: qualità chiama qualità). La storia, confusionaria e scritta malissimo, si svolge quasi interamente in un appartamento, fra salotto e cucina; i personaggi sono essenzialmente tre, cui si aggiungono dei frastornati hippies seminudi che ballano in salotto senza alcuna ragione specifica verso il finale (non saranno date maggiori spiegazioni); la regia di Polselli è, come sempre, tutta da godere: inquadrature sbilenche, camera mossa, raccordi sbagliati o inesistenti, le basilari regole della regia prepotentemente stravolte (es.: dialogo fra lui e lei ripreso da due angolature opposte, una di seguito all'altra: straniamento dello spettatore). 1,5/10.
Un uomo si accoltella a morte, in casa sua, davanti alla sua ragazza. Lei, sconvolta, chiede aiuto a un passante che in quel momento si trovava per caso davanti alla finestra; questi è uno squilibrato che le consiglia di fare a pezzi il cadavere e mangiarlo. Ma: colpo di scena finale...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta