Regia di Corrado Farina vedi scheda film
Herbert Marcuse, filosofo mito degli anni sessanta e settanta, incontra Bram Stoker e i suoi vampiri. Quelli che hanno cambiato faccia sono infatti i mostri assetati di sangue, che oggi si presentano sotto forma di grandi aziende e multinazionali. Gli strumenti che usano sono la persuasione occulta e subliminale, la pubblicità ingannevole, la truffa e solo in ultima analisi la violenza. Il film di Farina, con alcune forzature dovute anche ai tempi (la ragazza hippie che si presenta seminuda, il porporato del consiglio d'amministrazione), è comunque valido, perché non trascende mai il grottesco di partenza ed ha soluzioni originali abbastanza interessanti, come la villa immersa nella nebbia, i vecchietti muti, i guardiani del parco muniti di FIAT Cinquecento. Il finale è pessimista senza essere catastrofico e riesce abbastanza credibile. Gli attori, a parte ovviamente Celi, non sono granché, ma risultano funzionali, sia il Giuliano Disperati che ricorda il professor Mario Tozzi di Gaia, sia l'enigmatica segretaria interpretata da Geraldine Hooper.
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