Regia di Iain Softley vedi scheda film
Il campo dell’horror o sarebbe meglio dire del thriller, è navigato da barche di idee spesso simili, a volte totalmente copiate, spesso anche male. Già il fatto che lo sceneggiatore Ehren Kruger (un cognome da predestinato) alla sua ultima incursione nel genere, abbia voluto addentrarsi nei riti e nella cultura hoodoo è ammirevole per quanto azzardato sia, sebbene resti palesemente ancorato all’egemonia demoniaca che accompagna gli horror di maggior successo degli ultimi anni. L’intenzione non basta a rendere un film appetibile e la poca adrenalina che circola nella prima parte del film svanisce tra l’indifferenza espressiva di Kate Hudson, incapace di reggere un’intera pellicola quasi completamente da sola. E se avete presente quei finali-salva-film (o quasi) beh, sappiate che proprio qui ne abbiamo uno. Iain Softley, dopo averci illuso di poter godere di un buon film, ci culla nell’attesa non vana, per fortuna, di un finale che spiazza a tal punto da dimenticarsi delle pecche di cui prima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta