Regia di Iain Softley vedi scheda film
Caroline (Kate Hudson) è un'infermiera geriatrica che, dopo la morte del padre, si trasferisce nelle paludi della Louisiana ad assistere l'anziano Ben Devereaux (John Hurt), colpito da un ictus. La moglie di Ben, Violet (Gena Rowlands), accoglie con apparente ostilità la nuova venuta, ma solo nel finale se ne scopriranno drammaticamente i veri motivi e le segrete intenzioni: nella loro abitazione, infatti, si celano oscuri e spaventosi segreti, invocati nell'universo soprannaturale dei riti dell'hoodoo e nei misteriosi anfratti della loro abitazione. Di più non va rivelato, visto che il colpo di scena conclusivo travolge il prevedibile happy end con la sana cattiveria degli horror più classici. Scritto da Ehren Kruger (Arlington Road - L'inganno e Scream 3 tra i suoi script) e diretto dallo Iain Softley di Backbeat e K-Pax, The Skeleton Key è un discreto veicolo di spaventi, scosso da improvvise esplosioni di violenza, tra i sortilegi della magia nera e i sussulti del thriller, nonostante la staticità e la convenzionalità drammaturgica della prima parte ne frenino l'irruenza, rischiando di impoverire e banalizzare quell'aura di maledizione incombente evocata dall'ambientazione suggestiva e dal fascino e dalla tensione delle atmosfere. Se il film riesce comunque a condurre in porto il suo inquietante carico di enigmi ed orrori è soprattutto grazie alle sorprendenti performance dei suoi interpreti, da una Kate Hudson perfetta nel suo giovanile lasciarsi terrorizzare, alla splendida coppia formata da Gena Rowlands e John Hurt, impeccabili nel tratteggiare i loro tormentati personaggi. Magnifiche, poi, le scenografie curate da John Beard e Drew Boughton, la fotografia di Daniel Mindel e la colonna sonora di Ed Shearmur.
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