Regia di Ivan Reitman vedi scheda film
La verve del primo film non si è sopita nonostante il sequel di Ghostbuters sia arrivato un po' in ritardo, squadra che vince non si cambia e gli attori sono tutti straconfermati e ancora in forma in una trama abbastanza similare al primo film con qualche divergenza dettata proprio dal tempo trascorso che mette in evidenza come dallo spettrale 1984 a New York i fenomeni paranormali si siano estinti nell'arco di un lustro e i Ghosbusters disoccupati, ma è proprio Dana Barrett che ha avuto un bambino dopo una liason troncata con Venkman a riportare gli acchiappafantasmi in attività.
Uno strano fluido rosa scorre nelle viscere di New York e i quattro supereroi scaccia ectoplasmi sono pronti a indagare: un quadro gotico che raffigura un despota del medioevo teutonico denominato Vigo sembra essere il catalizzatore del flusso malefico e vuole un nuovo corpo per fuoriuscire dal dipinto e mettere i piedi sul suolo americano, la scelta cade ovviamente sul piccolo Oscar figlio della Barrett.
Il film sembra proprio un secondo tempo senza molte novità, la scena del tribunale è forse quella più originale e serve per evidenziare come ci sia ancora bisogno degli acchiappafantasmi che vengono assolti e riabilitati per inscatolare una coppia di fantasmi delinquenti mandati alla sedia elettrica proprio dal giudice che li stava condannando, dopdichè si batte una pista già vista ma sempre divertente e l'espediente di un colosso a spasso per New York viene riutilizzato ma anche ribaltato perchè la Statua della libertà simbolo della città viene in soccorso dei nostri eroi al contrario del marinaretto simbolo dei mushmallows che doveva essere distrutto nel primo film con sfoggio di effetti speciali validi ancora oggi.
Un annotazione per la bellissima Janet Margolin nel ruolo del pubblico ministero, è infatti il suo ultimo film per il cinema prima della scomparsa avvenuta nel 1993.
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