Regia di Monte Hellman vedi scheda film
“Abbiamo già guadagnato un giorno di vita. Meglio stanchi che appesi per il collo!”
Tre cowboys di passaggio, Vern (Cameron Mitchell), Wes (Jack Nicholson) e Otis (Tom Filer), chiedono ospitalità per una notte ad un gruppo di fuorilegge che hanno appena rapinato una diligenza e che si sono rintanati in un casolare abbandonato. Quando, al mattino, lo sceriffo e i suoi uomini assediano il casolare, cominciano a sparare su tutti coloro che si trovano lì. Soltanto Vern e Wes riescono a mettersi in salvo, e cominciano una lunga e disperata fuga verso le colline blu, unica ancora di salvezza. Durante la fuga, si fermano in una fattoria e prendono in ostaggio una famiglia, comportamento questo che li pone di fronte a dubbi sulla propria natura non violenta.
Le colline blu fu girato una settimana dopo la fine delle riprese de La sparatoria. La sceneggiatura porta la firma di Jack Nicholson, che è anche co-produttore insieme al regista Monte Hellman (i due avevano fondato la Proteus Film), sotto la produzione esecutiva di Roger Corman. Film-gemello de La sparatoria, come è stato definito dai più, per via del basso budget ma soprattutto per come affronta un genere popolare come il western stravolgendone i canoni. Bisogna inquadrare il film nel contesto storico della metà degli anni Sessanta, quando il genere per antonomasia del cinema americano subiva una profonda trasformazione , ad opera di registi come Leone e Peckinpah che ne mettevano il risalto l’aspetto violento e funereo. Hellman, invece, utilizza il genere per contestualizzare le paure e le ansie di una generazione volta all’erranza. Visti oggi, i suoi due western ci appaiono del tutto in anticipo sui tempi, opere precorritrici della cosiddetta New Hollywood e di pellicole come Easy Rider, Strada a doppia corsia (dello stesso Hellman) o Cinque pezzi facili. Le colline blu fu ignorato dal pubblico alla sua uscita, ma visto oggi se ne possono apprezzare tutti i pregi. La scrittura asciutta e realistica e la regia scarna ed essenziale mettono in scena un mondo quasi senza speranza, nel quale si pagano colpe non proprie. La seconda parte, lenta e riflessiva, pone l’attenzione sui due protagonisti: poveri diavoli innocenti, costretti a scappare e a cercare una disperata salvezza per un reato che non hanno commesso.
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