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Cristo fra i muratori

Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cristo fra i muratori

di Donapinto
8 stelle

Nonostante la grande produzione cinematografica sfornata, Hollywood non ha mai prestato molta attenzione al mondo del proletariato e delle lotte operaie. Sembra quasi che lo spettro del Maccartismo abbia sempre condizionato e messo paura anche ai migliori cineasti progressisti americani. Escludendo John Ford con il suo FURORE, tratto dall'omonimo e celeberrimo romanzo di John Steinbeck, e' stato l'americano con ascendenze ucraine Edward Dmytryk a dar voce alle sofferenze delle classi più umili e disagiate. Dmytryk dirige CRISTO FRA I MURATORI in Gran Bretagna, dove si trovava in esilio a causa del suo orientamento politico. Opera assolutamente misconosciuta, proprio come il romanzo-verità dal quale e' tratto, pubblicato nel 1940 e scritto da Pietro Di Donato, figlio del personaggio protagonista del film, che descrive l'odissea di Geremio, muratore Italo-americano che troverà un'orribile morte in un cantiere edile di New York. CRISTO FRA I MURATORI e' una pellicola terribilmente attuale, che mostra come la ricerca ossessiva del facile profitto abbia la meglio sul valore della vita umana. Opera intrisa di Neorealismo che mostra le condizioni di vita e lavoro di immigrati e lavoratori durante la grande depressione, disposti a tutto pur di guadagnare l'indispensabile per nutrire i propri figli e magari, con sacrifici sovrumani, coronare il sogno di comprarsi una casa. La bravura del regista e l'efficacia del copione e' anche quella di riuscire ad aggirare  l'ostacolo della retorica, senza mai cadere nel patetico e nella facile demagogia. Il top sarebbe stato quello di far interpretare il film ad attori presi dalla strada, proprio come facevano Vittorio De Sica e Luchino Visconti per i loro capolavori neorealisti. Ma gli interpreti del film di Dmytryk, Sam Walamaker, Kathleen Ryan e la nostra Lea Padovani, sono bravi e sufficientemente credibili nei personaggi che interpretano. Straziante il finale, con Geremio (Sam Walamaker) sepolto dal cemento che chiede aiuto e invoca il perdono della moglie Annunziata e dei figli. Film assolutamente da recuperare, come credo anche l'opera letteraria dal quale e' tratto.

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