Regia di Pasquale Fanetti, Roberto Francesconi, Fedor Skubonia vedi scheda film
Il pretesto è uno scritto di Teophile Gautier, autore francese dell'Ottocento, dal titolo Violette. E Violetta si chiama anche la protagonista ninfomane di questa pellicola a luci rosa, cioè rosse sbiadite: a un passo (manca solo la penetrazione) dal porno, molto oltre qualsiasi velleità erotica. Di raffinato o patinato qui non c'è un bel niente, solo gente che si accoppia come in uno stanco rituale animalesco dall'inizio alla fine del film, donne con uomini o donne con donne. Gli attori sono pessimi e la storia, al di là appunto del pretesto letterario, non ha alcuno spessore; Fanetti è stato a lungo frequentatore (da dietro la macchina da presa) del porno, ma anche direttore della fotografia per qualche commediola erotica tipo Buona come il pane (Riccardo Sesani 1981). Il prodotto è scadente sotto ogni punto di vista e si segnala più che altro per la buona percentuale di scene lesbo sul totale degli accoppiamenti. Musichine ridicole tipo tastierina giocattolo. 1/10.
L'incontro fra un coreografo di danza classica ed una sconosciuta di nome Violetta genera la scintilla erotica: sesso a prima vista. Anche se lei non disdegna un'amichetta...
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