Regia di David W. Griffith vedi scheda film
“Giglio infranto” è la fremente poesia della debolezza ed innocenza contro la villana caricatura del vizio e della brutalità. La giovane Lucy si muove con una delicatezza tale da far palpitare l’aria intorno a sé; la sua è una grazia triste e fanciullesca, fatta di sguardi umili e piccoli gesti misurati, che mirabilmente incanta. Allo stesso tempo, la sua candida fragilità da bambola di porcellana la rende bersaglio di soprusi e desideri abbietti. Questo film è una favola di Cenerentola in cui il Principe Azzurro è, in realtà, un “Uomo Giallo”. È un piccolo uomo venuto dall’Oriente a portare un grande messaggio, umano e religioso; però non tuona dal pulpito a suon di anatemi e paroloni, bensì resta silenzioso nell’ombra, da cui profonde un timido e intenso dono di intimo amore, che è come una vellutata fragranza dell’anima. “There he brings rays stolen from the lyric moon, and places them on her hair; and all the night he crouches, holding one grubby little hand.” Un’opera che è un distillato di bellezza, e parla, con voce melodiosa e soffusa, a tutti e cinque i sensi.
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