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Ti piace Hitchcock?

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Ti piace Hitchcock?

di munnyedwards
5 stelle

Alfred Hitchcock era un uomo dal grande talento e dalle tante ossessioni, lo stesso si potrebbe dire per Dario Argento, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il Maestro inglese dal quale (come tanti altri del resto) ha imparato molto.

Non rientra tra le ossessioni Argentiane quella del guardare, a differenza di Hitchcock il voyeurismo non piace per niente al regista romano, anzi lo infastidisce proprio, questo tuttavia non gli ha impedito di girare un film per la TV che nasce e si sviluppa seguendo proprio questa linea narrativa.

Giulio (Elio Germano) studente di cinema e grande appassionato della settima arte sta preparando una tesi sull’espressionismo tedesco, nella sua casa torinese passa il tempo a vedere film e a studiare, poi di tanto in tanto butta un occhio nel palazzo di fronte dove la giovane dirimpettaia Sasha (Elisabetta Rocchetti) si mostra nuda come mamma l’ha fatta.

Questa ragazza un po’ scapestrata (litiga spesso con la madre per motivi di soldi) la incontra spesso anche nella videoteca sotto casa, Giulio è un cliente fisso e un giorno vede Sasha fare amicizia con Federica (Chiara Conti), le due si imbattono nello stesso film (Delitto per Delitto di Hichcock), Giulio le osserva perché non può farne a meno e la sua fantasia comincia a viaggiare.

La svolta decisiva arriva quando la madre di Sasha viene barbaramente uccisa, il giovane guardone si convince che le due ragazze, proprio come nel film di Hitchcock, si sono messe d’accordo per commettere due delitti e per coprirsi a vicenda, la ragazza di Giulio lo prende per pazzo ma lui comincia una serie di pedinamenti che lo porteranno ben oltre la semplice ossessione voyeuristica.

 

locandina

Ti piace Hitchcock? (2005): locandina

 

Ti piace Hichcock? segna il ritorno di Argento alla dimensione della fiction televisiva esattamente trentadue anni dopo l’esperimento de La porta sul buio, miniserie antologica in quattro puntate trasmessa dalla RAI nel ‘73, in origine anche questo nuovo progetto doveva portare alla produzione di diversi episodi ma per una serie di circostanze sfortunate non se ne fece nulla, l’idea era quella di proporre delle storie che si ispirassero a grandi registi ma quello su Hitchcock fu l’unico ad andare in porto, anche se la messa in onda avvenne quasi tre anni dopo la fine delle riprese.

Approcciarsi al cinema di Dario Argento dagli anni ‘90 in poi è un esercizio alquanto rischioso, al di là delle opinioni personali credo sia indiscutibile che la qualità delle sue opere sia calata in modo evidente, raggiungendo nei casi più critici vette di incredibile mediocrità (ad essere molto buoni).

Per cui mi sono posto alla visione di questo film TV senza nessuna aspettativa, anzi con la convinzione di assistere all’ennesimo scempio, all’ennesima caduta di un regista ormai perso per sempre, del resto Do you like Hitchcock? si colloca nel mezzo di film come Il Cartaio e La terza madre, che di certo non si possono definire opere riuscite.

Ma le aspettative ti fregano sempre, in un verso o nell’altro, con questo non voglio dire che la fiction sia un capolavoro nè che sia un prodotto che sorprende per la sua insperata riuscita, no, voglio semplicemente dire che non è una schifezza totale e che inserita nella sua dimensione (quella appunto del prodotto televisivo) si guarda con un certo interesse e con un pizzico di divertimento.

 

Elio Germano

Ti piace Hitchcock? (2005): Elio Germano

 

Perché alla fine mi è sembrata evidente la voglia di giocare di Argento, giocare in modo spudorato con le citazioni e le auto-citazioni, mettere in scena una miscellanea di situazioni dove le influenze Hitchcockiane fossero assolutamente dominanti, a partire proprio dalla tematica del guardare, l’ossessione di spiare, di gettare lo sguardo sempre oltre, mettendo in atto se vogliamo anche una (di certo) grossolana riflessione meta-cinematografica.

Gli omaggi al cinema di Hitchcock non si contano ed elencarli sarebbe inutile, ma Argento strizza l’occhio anche ai suoi fan riproponendo classici del suo repertorio un tempo glorioso, ecco quindi la visuale in soggettiva, gli improvvisi primi piani su oggetti o meccanismi (le serrature, le chiavi), il killer vestito di nero e armato dell’immancabile coltello, gli androni dei palazzi, i corridoi.

Il regista azzecca anche qualche buona scena ma ne sbaglia altre, i limiti del film sono i soliti della sua produzione più recente, in primis una scelta e una direzione degli attori abbastanza scadente (si salvano solo Elio Germano e la simpatica spagnola Cristina Brondo), gli altri lasciano a desiderare non aiutati tra l’altro da un auto-doppiaggio più che mai fastidioso (anche questo un marchio di fabbrica), nello specifico risulta particolarmente irritante la madre del protagonista mentre la scelta di Edoardo Stoppa per il ruolo dell’ispettore è semplicemente ridicola.

La storia scritta dallo stesso Argento insieme a Franco Ferrini praticamente non esiste, è un esile pretesto che serve a dare un minimo di “forma” a questa proposta televisiva, del resto i soggetti non sono mai stati il punto forte del suo cinema ma solo una necessaria base di partenza.

 

Chiara Conti

Ti piace Hitchcock? (2005): Chiara Conti

 

Pensavo peggio, molto peggio ad essere onesti, invece questo ritorno al format televisivo si lascia guardare senza troppe sofferenze, subito dopo questa esperienza Argento partirà per l’America chiamato a dirigere due episodi dei Masters of Horror, ancora quindi un lavoro per la televisione ma stavolta con un appoggio produttivo di ben altro spessore e senza i limiti imposti da “mamma” RAI.

Inutile dire che i risultati sono stati di ben altro spessore, in particolare con Jenifer il regista firma una delle cose migliori del suo ultimo periodo, evidenziando un gusto per il morboso e per il sesso che in minima parte è presente anche in Ti piace Hichcock?

Voto: 6

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