Regia di Rodrigo García vedi scheda film
Sandra (Carrillo) è in carcere e cerca di avere un colloquio con la figlia; Diana (Wright Penn) è incinta e incontra il suo ex al supermercato; Holly (Hamilton) va a fare i conti col patrigno; Sonia (Hunter) mette in imbarazzo il marito davanti agli amici ricchi; Samantha (Seyfried) deve scegliere fra l’università e il suo ruolo di baricentro della famiglia sfasciata; Lorna (Brenneman) va al funerale della nuova moglie del suo ex marito e lo consola a modo suo; Ruth (Spacek) ha un appuntamento con l’amante; Camille (Baker) sta per essere operata di un cancro al seno; Maggie (Close) fa un picnic al camposanto con la nipotina. Nove momenti nelle vite di donne assai diverse per ceto, età, razza; nove piani-sequenza che servono a fornire uno spaccato emozionale di punti di svolta nelle vite (sempre tragiche) dei personaggi. L’esperimento di García, figlio del Nobel Márquez e vincitore dell’ultimo festival di Locarno, rischia ovviamente di essere artificioso ma spesso si salva per una certa crudezza e per l’impegno delle attrici (che sarebbe stato meglio non doppiare). Rimane però un film troppo “scritto”, un concentrato virtuosistico di nove telefilm di Donne al bivio in pillole da dieci minuti. Gli episodi più intensi sono i primi tre e gli ultimi due.
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