Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film
Il seguito degli Insoliti ignoti è una specie di prodottino al ribasso, lievemente meno accurato del precedente lavoro di Grimaldi che vedeva impegnato lo stesso poker di protagonisti (Favino, Natoli, Giallini, Mastandrea). Qui si aggiunge il bravo Tirabassi e le importanze delle parti sono un po' rimescolate rispetto al primo capitolo delle avventure dei ladruncoli: soprattutto c'è meno Favino e più Natoli, ma rimangono costanti il tanto buon cuore (con finale televisivo che accontenta il pubblico) e la poca scaltrezza (a volte leggera stupidità) dei personaggi. Sarà un film di serie B, una fiction tv - e tecnicamente, a partire con ogni probabilità dal budget, non c'è granchè di cinematografico -, ma ce ne fossero così.
Tre ex ladruncoli pentiti sono convinti da un poliziotto a infiltrarsi nel covo di un trafficante d'arte per stroncare i suoi affari. Sembra una cosa fattibile, ma diventare credibili come raffinati esperti di pittura non sarà facile; l'uomo inoltre è affascinante e dotato di grande carisma.
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