Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Film cult degli anni 70 godibilissmo ancora oggi dopo oltre quarant'anni seppur con qualche critica moderata che non ne inficia il valore
Getaway è un film cult godibilissimo anche dopo oltre 40 anni, ma inevitabilmente rivedendolo dopo così tanto tempo non ci si può sottrarre a quelle critiche che a suo tempo sarebbero state impossibili da porsi, ingiustificabili, sia perché non disponevamo degli strumenti culturali per poterle muovere e sia perché rispetto ai film che l’hanno preceduto questo era un gigante tra i nani e non ci si poneva neppure il dubbio. Le scene di azione sono ancora adesso di altissima qualità, le sparatorie sono da antologia, come la recitazione. Quello di non positivo che emerge vedendolo oggi è l’incongruenza di alcune dinamiche della sceneggiatura, che risultano forzature per addivenire al risultato desiderato dagli autori. Una su tutte la splendida scena finale dello scontro a fuoco nell’albergo di El Paso, dal punto di vista scenico un capolavoro ancora oggi, salvo il fatto che i due protagonisti del film non avevano alcun motivo per transitarvi, anzi, lo avrebbero dovuto evitare perché era praticamente certo che sarebbe stato pericoloso. Per sorvolare poi sulla facilità con cui Rudy, dopo averla scampata nello scontro a fuoco con Doc, riesce a seguirlo con la complicità di una nana da giardino talmente immorale e stupida che causerà il suicidio del marito preso in ostaggio. Ma in quell’epoca le trame non avevano particolari esigenze di realismo spinto, ciò che contava era la resa epica e spettacolare, il forte impatto sullo spettatore e soprattutto l’abilità del regista di tratteggiare i personaggi mettendo a nudo le debolezze ed ambiguità, compresa la moglie di Doc. Un bijou la scena finale dell’incontro con il vecchio con il camioncino, di quelle scene poetiche che riscattano l’umanità e che rimangono indelebili nella memoria. Una sufficienza piena.
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