Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Steve McQueen è l'ultimo grande romantico.Divo inimitabile e dal fascino immutato nonostante siano passati quasi trenta anni dalla sua morte.La sua faccia quasi acquista ancora più bellezza con l'aumentare delle rughe.Rivisto ad anni di distanza questa rocambolesca fuga a due con intrusi e imprevisti non mostra il peso degli anni.Anzi col tempo si arricchisce di nuove,sottili sfumature,piccole finezze magari sfuggite a una prima visione.Sbaglia chi considera questo film di Peckinpah tratto da un libro di Jim Thompson,cantore inimitabile di eroi decadenti,solo un semplice film d'azione.The Getaway del grande zio Sam(non l'insulso remake recitato,si fa per dire,dagli imbalsamati Baldwin e Basinger) è molto di più.E'per prima cosa una grande storia d'amore,forse il suo film più romantico.Tutto semplice?Affatto.La tensione emotiva tra i due si affetta col coltello,il rapporto tra i due è pieno di spine, però gli sguardi levano ogni dubbio.E'la vita che si interseca col film,l'impossibilità di distinguere l'una dall'altro,non si sa se stanno recitando o se è tutto vero.Li guardi e ti soprendi a chiederti che tipo di elettricità si respirasse nel set,praticamente si è sicuri che la tensione palpabile che si vede nel film è solo una trasposizione di quello che succede realmente tra i due. Lui esce di prigione e lei lo fa aspettare due ore,sotto un palo al sole,si stava facendo bella dal parrucchiere,anche se in testa ha praticamente una criniera insofferente al vento che la spazza via.Falsa partenza dopo vari anni di prigione.Eppure il successivo riavvicinamento a casa,il conoscere di nuovo dopo tanto tempo i rispettivi corpi è di delicatezza inusuale,si respira l'imbarazzo,lei abbassa lo sguardo,lui facendo la figura del timido abbatte con un sol colpo il suo essere divo quasi confessando la sua paura a stare di nuovo con la sua donna.Del resto sono coppia anche nella vita,un amore turbolento proprio come quello del film,un rapporto fatto di silenzi,di litigi ma soprattutto di complicità e non sto parlando della rapina.Già la rapina e la successiva fuga sono girati come il dio del cinema comanda,del resto Peckinpah ha sempre saputo come inquadrare.E i suoi protagonisti lo ripagano con una prova assolutamente all'altezza:una coppia bella e maledetta ma che ribaltando molto cinema di rapina e inseguimento di un sogno(il Messico i questo caso)stavolta riesce a fuggire per davvero,stavolta il lieto fine suona come una beffa all'autorità precostituita e alla banda superorganizzata di rapinatori.I comprimari scompaiono a uno a uno sotto raffiche di piombo caldo,ma in fondo non si notano neanche(e non me ne voglia il sempre bravo Al Lettieri). E'un inno all'individualità,all'ingegno che riesce a vincere sulla forza bruta,una fuga verso il futuro,il furgoncino si allontana quieto con all'orizzonte il cielo messicano,pronti per cominciare una nuova vita....
un incipit magnifico ci introduce in una delle opere milgiori del grande Sam.
Mito incrollabile.Punto e basta
degna partner di cotanto divo
non male ma è molto in disparte
sempre bravo ma anche lui nel cono d'ombra dei due
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