Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Il più sentimentale fra i film di Peckinpah è intriso di una passione grezza, caparbia, nondimeno poetica, riuscendo più viva e realistica di tanti melodrammi insopportabilmente melensi assai in voga recentemente. Dopo il deludente e misogino “Cane di paglia”, l’autore vira su una versione personale di Gangster Story, sorretto dall’ottima sceneggiatura di Walter Hill e dall’influenza di stilizzante aridità del Boorman d’esordio. Il durissimo Steve McQueen e la selvaggia Ali McGraw formano così una virile coppia di frontiera, tenacemente innamorata e tormentata dalle ansie di una lunga lontananza prima, e dai dubbi laceranti di una pseudo infedeltà poi. Pike si conferma il più abile nell’avvolgere di lirismo l’iperviolenza, combinando senza contraddizioni, intense sequenze d’amore (il bagno nel parco, il primo rapporto in camera), con scene grottesche e brutali (il rapimento del veterinario e consorte, la sparatoria in hotel). Nel finale, sfuggendo alla propria indole pessimista, ribalta la drammatica conclusione tipica del noir, centrando in questo contesto, il “vissero felici e contenti”. Proveniente dalle inesorabilità del “Mucchio Selvaggio”, Getaway è l’ideale transizione romantica di un percorso artistico che sfocerà nell’elegismo di Pat Garrett e Billy the Kid. Eccellente per tentare conversioni fra i cultori del melò alla Madison County :-) . W l’Amore!
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