Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Piccola storia, anche nella durata, che dice sull'America di oggi tanto più che reportage giornalistici. Il film di Soderbergh - probabilmente ad oggi il suo migliore - si risolve in una spietata analisi psicologica e sociologica, con brevi tratti incisi sullo schermo e rappresentati da attori non professionisti, che recitano con i loro corpi e con i loro volti un paese duro, che costringe le persone a grattare il quotidiano con le unghie, a condurre vite squallide (basti vedere il rito quotidiano del pranzo), ad avere sogni insulsi o irrealizzabili, a reagire con il furto o la violenza. Bubble è la faccia migliore del minimalismo cinematografico.
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