Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Libertino anche lui, ma solare, atletico e vitalistico, a differenza del John Wilmot di Johnny Depp. È Heath Ledger (quasi irriconoscibile, col codino e la camicia immacolata, rispetto al cowboy rude di Brokeback Mountain) nei panni di Giacomo Casanova, veneziano, colto in un momento specifico della sua carriera di seduttore e spadaccino: quando incontrò una fanciulla che, invece di cadere ai suoi piedi, gli resistette. Film di cappa e spada e d’avventura, di corteggiamenti e trabocchetti (c’è anche un vescovo - il cattivo Jeremy Irons - che, stanco delle intemperanze dell’idolo veneziano, decide di incastrarlo e processarlo per qualche atto di seduzione illecita), Casanova ha un’aria vecchiotta da anni ’50, più Le avventure di Giacomo Casanova di Steno che l’oscuro Settecento di Federico Fellini. Peccato che di quegli anni il cinema abbia perso il passo e la spensieratezza, per cui anche questo film finisce per prendersi un po’ troppo sul serio. Ma Lasse Hallström, quando cominciò, era un autore (La mia vita a quattro zampe, Buon compleanno Mr. Grape), impastoiato purtroppo nel recente cinema hollywoodiano “di gusto europeo”, che è una trappola ben più mortale del cinema hollywoodiano d’evasione. Perciò, non riesce a essere lieve e a divertirsi fino in fondo.
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