Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
In generale siamo abituati a vedere Casanova nei panni di un vecchio libertino; qui lo troviamo invece agli inizi della sua “carriera”, e questa è l’unica novità. Il film è un puro divertissement, basato su schemi convenzionali (lui e lei all’inizio non si sopportano, ma in una commedia si sa come va a finire) ed espedienti triti (i continui scambi di persone, fino alla sorpresina finale); la semplicioneria dell’idea che a Hollywood hanno dell’Italia è disarmante, ma se si entra nel gioco diventa tutto accettabile (anche l’anacronistico protofemminismo della partner femminile). Diciamo che, almeno in piccola parte, Hallström riesce a riprodurre l’amabile levità dello spirito settecentesco.
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