Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Erin Bruner (Linney) è un'avvocatessa carrierista, ambiziosa e agnostica. L'occasione per incrementare la propria popolarità le si presenta quando le viene affidato la difesa di padre Moore (Wilkinson), un prete accusato di avere provocato la morte della giovane Emily Rose (Carpenter) attraverso un esorcismo. L'avvocato dell'accusa è un osso duro: Ethan Thomas (Scott), cattolico praticante e osservante, attento acché la Chiesa non debba trovarsi in imbarazzo davanti ai fedeli per il caso sollevato da padre Moore. Finale dall'esito inedito.
Tratto da una storia vera fatto veramente accaduto nel 1970 ad una ragazza tedesca (la stessa vicenda ha ispirato il tedesco Requiem, del 2006) e sceneggiato da Scott Derrickson e Paul Harris Boardman, The exorcism of Emily Rose ha le sembianze di un legal movie con frequenti incursioni in flashback di matrice dichiaratamente horror. Il ruolo dei due avvocati a parti invertite (l'agnostica difende un uomo di chiesa, il credente lo attacca) è la trovata più riuscita di un film che ruota intorno al tema della relatività della verità e dell'apparenza dei fatti: cabala, misticismo, parapsicologia, antropologia e medicina sono le arene sulle quali si snoda la dialettica tra fede e religione. La ricerca dei testimoni, il riverbero sulla vita della avvocatessa e certi clichè da dramma giudiziario sono elementi sussidiari di un film dal forte impatto emotivo.
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