Regia di John Singleton vedi scheda film
La gentile signora Mercer viene brutalmente assassinata durante una rapina. Siccome i quattro figli adottivi sono tutti, chi più chi meno, avanzi di galera, i responsabili non avranno vita facile. Senza contare che l’apparenza dell’omicidio casuale inganna. John Singleton, dopo il remake di Shaft, prosegue sulla strada del blockbuster d’azione pensato soprattutto per il pubblico afroamericano, e questa volta fa centro, almeno in termini d’incassi. Che sia un regista di talento è fuori discussione. Lo dimostrano alcune sequenze puramente adrenaliniche, come la sparatoria tipo Fort Apache a casa dei quattro fratelli e la resa dei conti tra il capo dei cattivi e Mark Wahlberg nel ”deserto” di neve e ghiaccio. Peccato che si affidi alla sceneggiatura facilona e ingarbugliata di David Elliot e Paul Lovett, sovraccarica di momenti improbabili (su tutti, l’assedio dello sbirro corrotto e di Tyrese con relativo, incredibile epilogo). Della vecchia militanza, di quando cioè sognava un cinema radicale, Singleton conserva poche cose, giusto il divertente accenno all’unione sindacale dei gangster. Il resto, onestamente, è ordinaria amministrazione.
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