Regia di Cameron Crowe vedi scheda film
Nel finale potrebbe sembrare un film promozionale-turistico per visitare in auto non so quale parte degli States. Ma prima è tante altre cose, originalissime, oltre alla contrapposizione tra la campagna e la città.
E' l'invenzione, modificando una cyclette, di una originale macchina per suicidarsi. E' un proposito suicida, originato da un fallimento da quasi un miliardo di dollari, rinviato e poi annullato prima per la morte del padre, poi per l'incontro quasi casuale con l'amore, nella persona di una splendida Kirsten Dunst il cui sorriso, oltre che far passare propositi suicidi, potrebbe secondo me far resuscitare anche i morti. E' un volo aereo con un unico passeggero ed un'unica hostess. E' la cintura di sicurezza all'urna cineraria, ed Il cofano della macchina che si inghiotte la signora che sta tentando di aggiustarla. E' la telefonata lunga ore con avvicinamento, fino all'incontro, e i due che continuano a parlarsi al telefono arrivando quasi a toccarsi. E' la commemorazione di un defunto con la moglie (Susan Sarandon) che balla il tiptap, e poi il locale che va a fuoco e la gente che balla sotto l'acqua dell'impianto dell'impianto anti-incendio.
Ideale per sdrammatizzare un fiasco o un lutto.
Finale leggermente scontato, ma che comunque piacere, perché a trionfare è l'amore.
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