Regia di Cameron Crowe vedi scheda film
Piacevolissimo miscuglio di generi cinematografici (la commedia sentimentale, il racconto di formazione, il road movie, il film agrodolce, la commedia grottesca, la saga familiare), probabilmente la migliore pellicola ad oggi realizzata dal promettente (ma mai del tutto consacrato) regista Cameron Crowe. "Elizabethtown" è come una fotografia di gruppo con troppi personaggi nell'inquadratura: come accade di solito in questi casi, inevitabilmente qualche volto risulta in maggiore evidenza a scapito di altri e la cosa fa sorgere il dubbio che, forse, sarebbe stato meglio restringere il campo a un numero inferiore di personaggi per evitare di essere troppo superficiale nel tratteggiarne alcuni, però, tutto sommato, al regista riesce l'alchimia di trovare un buon equilibrio narrativo tra gli innumerevoli filoni nei quali il film rischia di disperdersi. I difetti della pellicola sono evidenti: i temi trattati sono abbastanza scontati (la riscoperta del padre e di se stessi, il percorso catartico, l'amore che redime) però, pur nella prevedibilità (o forse proprio per quella?) della sceneggiatura, il film è gradevolissimo, leggero e scanzonato (proprio come il sorriso della buonanima di Mitch) e si lascia vedere davvero volentieri, riuscendo a strappare sorrisi e un pizzico di commozione a più riprese. Davvero eccellente il cast, elegante la regia, bella la fotografia e sontuosa la colonna sonora (come sempre, del resto, nei film firmati da Crowe, ex critico musicale). Piccola nota bizzarra, una certa somiglianza con la trama di "La mia vita a Garden State", girato l'anno prima dall'esordiente Zach "Scrubs" Braff: solo un caso? Sia come sia, "Elizabethtown" è un film piacevolissimo: voto positivo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta