Regia di André Téchiné vedi scheda film
Lui,lei e affettuosamente sullo sfondo la multirazzialità di Tangeri.Lui torna a Tangeri per rivedere lei,il suo vecchio amore che da trenta anni gli rugge entro il cuore.Lui così cristallino,appassionato lei così fredda,ma la cui glacialità mano mano diminuisce.Lo sfondo multirazziale,ipercolorato di Tangeri non è un caso.E'una città praticamente di frontiera in cui i dualismi tra parte europea ed africana sono tuttora irrisolti,in cui alla fierezza marocchina si contrappone il distacco europeo,colma di quegli africani che vogliono entrare in contatto con prospettive nuove in Europa.Emblematica la storia delle due gemelle:una libera in Europa(ma a che prezzo),l'altra che si sente prigioniera in un mondo che non riconosce più suo.Ma paradossalmente è più libera della sorella che è dilaniata dalla sua volontà di dimenticare la parte marocchina che è ancora ben radicata in lei.La cinpresa di Technè si muove agilmente tra luoghi e personaggi,riesce a rendere originale un copione che odora di Truffaut fin dalla prima pagina e per fare questo affastella le storie,affolla il film di personaggi anche ingombranti,cercando di non focalizzare l'attenzione sulla storia di Antoine e Cècile,che volenti o nolenti è il cuore pulsante di tutto il film.Antoine carica a testa bassa la vita normalizzata di
Cècile che è sposata e che ha un figlio(anche lui protagonista di una delle sottotrame del film)riuscendo (facilmente) a incrinare la patina di stabilità che la vita della donna sembra mostrare.In realtà è una donna ripiegata su se stessa e sul proprio egoismo,incapace di rinunciare al lavoro in cui si sente realizzata per seguire il marito.E'una questione di scelte:il ghiaccio si fa sempre più sottile e quando Antoine ha un incidente e va in coma non ci pensa un attimo.Resta con lui:una chiosa degna del miglior Truffaut,quasi un finale molto melò e poco drammatico della storia della signora della porta accanto.E tutto viene visualizzato in modo asciutto,senza enfasi e senza retorica.Il film di Technè si muove in varie direzioni,magari qualche sottotrama poteva essere evitata ma ci regala un quadro multicolore in cui dominano incontrastati i dualismi(la storia d'amore tra i due,il figlio di lei bisex,le due gemelle,la stessa Tangeri cittò in cui convivono un anima euorpea e una africana).Depardieu e la Deneuve aderscono ai loro ruoli con il cosueto mestiere così come si dimostra attenta la regia,capace di catturare tutto il magma di umori,suggestioni,scarti emotivi che pulsa attraverso il film....
regia attenta
meno glaciale del solito
bravo come suo solito
non male
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