Regia di Krzysztof Zanussi vedi scheda film
"Persona non grata" è un buon film, seppure non perfettamente riuscito. È spaesante, tanto che tra diplomatici polacchi, russi e italiani, ci si rende conto soltanto dopo un bel pezzo che l'ambientazione della vicenda è la Montevideo dei giorni nostri. E l'effetto, c'è da giurarci, è voluto. Nell'anno (il 2005) della morte di Karol Wojtyla, Zanussi risorge dalle ceneri della retorica papalina e sforna un film che sembra partire da una perdita importante. Con il decesso di Helena, a Wiktor viene a mancare la stella polare: per qualcuno può essere la paterna figura del papa polacco, per altri (come il maneggione ma onesto Oleg) potrebbe essere il tramonto dell'ideologia marxista. I più colpiti, sembra dire Zanussi, per un verso o per l'altro, sono comunque gli uomini dell'est europeo, i cui paesi sono stati smembrati e talvolta svenduti al miglior offerente. Non è un caso che nei night di Montevideo si esibiscano per pochi pesos ballerine e ballerini provenienti da un'Europa dell'est sempre più indecifrabile, e che preferiscono restare al di là dell'oceano, vittime di sfruttatori senza scrupoli che non esitano a privarli del passaporto, piuttosto che tornare in patria (?). E non è un caso nemmeno che nell'affare che più interessa le diplomazie di mezzo mondo (la vendita di elicotteri all'esercito uruguayano) i pur smaliziati ambasciatori esteuropei siano beffati dal volpino ambasciatore italiano. A mio parere un tocco più marcato di satira graffiante avrebbe giovato al film e al personaggio del protagonista, per il quale sembra di poter dire che il bravo Zapasiewicz si sia ispirato al Fernando Rey ambasciatore del Miranda nel "Fascino discreto della borghesia", che un po' rimpiangiamo. Ottimo Mikhalkov nella parte del diplomatico russo.
L'ambasciatore polacco in Uruguay, diplomatico di lungo corso, ha appena perduto l'amatissima moglie Helena. È un uomo di vecchio stampo, abituato a giochi e giochetti della diplomazia, e non insensibile anche a qualche traffico poco lecito. Però la scomparsa della moglie lo lascia come privo di riferimenti e vulnerabile ai maneggi, veri o presunti, dei collaboratori, dal collega russo Oleg al proprio viceministro e alla sua bella moglie Oksana, passando per l'infido sottoposto Radca.
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