Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Che dire? E' un film strano, con dialoghi strani, personaggi strani, e con una visione strana della fede cattolica. Anche il finale è strano, e sembra anzi che la vicenda non termini da nessuna parte. Per il resto è discretamente realizzato, perché si reggono benino le quasi due ore e un quarto di durata.
Più che dei vangeli canonici o dei dogmi, si parla a lungo dei manoscritti del Mar Morto e dei vangeli apocrifi, i cui contenuti turbano molto quella che forse è la protagonista, cioè la ricca e sola signora. Si può anche azzardare l'idea che il suo interesse morboso e distorto nei confronti della fede sia una conseguenza del suo essere completamente trascurata dal marito, e della conseguente assenza di figli. Egli la vede al più come una sorella, o un'amica. Non è cattivo o egoista, ma non è proprio capace di considerarla e trattarla da moglie. Dall'altra parte, però, si butta anima e corpo nella musica da camera. Insomma, la situazione familiare in cui germogliano le aspirazioni mistiche della donna è snaturata e distorta. La storia della apparizioni della Madonna, poi, ci dice che queste non accadono mai a chi se le è aspettate, o peggio le ha desiderate. Anzi, questi atteggiamenti favoriscono le allucinazioni e gli interventi del demonio. Il cruccio della protagonista, del resto, è quello di tanti: perché la Madonna appare a degli umili pastorelli o a persone ignoranti, e non a me che sono istruita, parlo bene, e sarei capace di capire e diffondere i suoi messaggi?
Attorno alla donna si muovono strani personaggi: un biblista che parla inglese (Piccoli), un ex-detenuto ed ex-seminarista un po' filosofo, un ex-falsario (che infatti si offre di inscenare una falsa apparizione), un prete dallo sguardo torvo, alcune ciniche domestiche, e una suora di passaggio che parla spagnolo...
E' una pellicola in cui De Oliveira rappresenta attraverso i dialoghi dei personaggi le sue personali riflessioni sulla fede cattolica, e in particolare sui manoscritti del Mar Morto, che devono averlo parecchio interessato. La macchina da presa è quasi sempre ferma; ci sono campi lunghi e mezzi piani, mai primi piani. La fotografia è colorata e solare. Il ritmo è lento, ma i bizzarri dialoghi ci avvolgono e sanno tener viva l'attenzione.
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Conosco i suoi film più recenti, e Manoel de Oliveira mi sta simpatico perché è un vecchione che ride un po' beffardo. è divertente l'idea di una borghese che aspetta l'apparizione della Madonna, non me lo ricordavo, dovrei rivederlo. Mi pare di ricordare (non vorrei sbagliare) solo il bellissimo inizio, che ci introduce in una villa sulle note della "Danza macabra" di Saint-Saens. Questo si chiama umorismo.
Infatti, all'inizio si vede l'inquadratura di una bella villa con in sottofondo una musica che in effetti mi è sembrata un po' macabra (la musica). Quanto all'umorismo, mi dispiace, non è sulle mie corde. Non riesco neanche a riconoscerlo come tale. La donna che aspetta l'apparizione è una tipa abbastanza strana, quasi disturbata. A me fa quasi pena, e non ispira divertimento. Ad ognuno la sua sensibilità (e grazie per il commento).
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