Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film
Tratto dal romanzo omonimo di John le Carré, pubblicato in Italia sotto il titolo Il giardiniere tenace, traduzione letterale di quello originale (una volta tanto!), è un riuscito thriller drammatico che ha successo nella sua affatto scontata ambizione di coniugare poesia, tensione, impegno politico e morale. Non a caso il suo taglio è quello paradigmatico da film di denuncia, costruito con perizia appunto allo scopo di infiammare gli animi e accendere i riflettori su questioni sacrosante d'indubbia imprescindibilità. In apparenza tale approccio è fin troppo abusato, eppure qui si dimostra saggia la scelta di donare nuova linfa vitale al genere filtrando l'intera vicenda dal punto di vista dell'esperienza di una coppia. A tal proposito, Ralph Fiennes (Justin Quayle) e Rachel Weisz (Tessa Quayle) adempiono al compito loro affidato con la ben nota competenza che da sempre li contraddistingue, restituendo la giusta intensità a un'opera che altrimenti avrebbe rischiato seriamente di essere del tutto assorta nel suo ritmo compassato, con una trama non propriamente articolata, ma almeno non del tutto scontata, in una costante alternanza fra i lirici flashback e l'investigazione condotta al presente. Accade poco, in effetti. Tuttavia il paio d'ore di durata non sembra mai tale ed è meno pesante del previsto (anzi, quasi per nulla pesante). Credo sia soltanto dei due interpreti il merito principale dell'aver saputo coinvolgere così emotivamente. Lascia tristezza e malinconia. Si sia consapevoli di questo.
Nel cuore dell'Africa nera, in un'area remota del Kenya settentrionale, viene ritrovato il corpo di Tessa Quayle, giovane, bella, fervida attivista, paladina dei diritti umani, moglie del mite diplomatico Justin Quayle, commissario britannico per gli aiuti umanitari. Poiché il medico compagno di viaggio di Tessa è scomparso nel nulla, le autorità locali e i membri dell'Alto Commissariato Britannico ipotizzano che si tratti di un delitto a sfondo passionale. Ma Justin, assalito dal rimorso e infastidito dalle voci sull'infedeltà dell'amatissima consorte, comincia un'indagine privata sull'omicidio...
Tanti silenzi, ma quando la musica di Alberto Iglesias giunge all'orecchio, essa è capace di toccare il cuore.
Essenzialmente nulla, eccetto forse qualche lieve calo di ritmo da risolvere.
Le inquadrature sono girate come telecamera a mano. L'effetto è quello risaputo.
Impeccabile nel ruolo Justin Quayle. Sempre molto bravo e professionale.
Sensibile e commovente nelle vesti di Tessa Quayle. Ha talento e si vede.
Riuscita incarnazione di Sandy Woodrow.
Un discreto dottor Lorbeer.
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