Regia di Ang Lee vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=WooaqrGijcM&list=PL9CE5BA58F89E6162&index=1
Avvicinatomi alla visione del film per una sorta di senso del dovere, per la necessità di colmare una lacuna cinematografica, mi aspettavo una sofferenza lunga l’intera durata del film.
Ebbene, non nascondo che la visione è stata effettivamente sofferta… ma di quella sofferenza dettata dalla partecipazione emotiva (di crescente intensità); dall’interesse sincero per il susseguirsi degli eventi narrati. Dalla profondità dei sentimenti in primo piano e delle immagini sullo sfondo (indispensabili per poterla lenire, almeno un poco).
Ed è stata toccante, ai limiti della commozione.
Sinceramente non me lo aspettavo e proprio per questo – e nonostante il genere e la specifica tematica affrontata – il giudizio non può che essere positivo.
Io che non solo non sono un appassionato dei film romantici, che virano sul dramma (che sarebbe riduttivo etichettare come “sentimentale”), ma neanche di quelli a tematica omosessuale ho dovuto ricredermi. Sotto l’epidermide della testimonianza di una struggente, travagliata storia d’amore c’è molto di più. C’è la vita, con la sua incomprimibile esplosione di cangianti e imprevedibili sfumature.
Una testimonianza fatta di tocchi di pennello lievi, soffusi, poetici sia quando disegnano l’indole emotiva dei protagonisti, così come il bozzetto naturale che ospita le naturali pulsioni di passione dei medesimi; ma altresì quando intacca il pervasivo senso dell’attesa per assecondare l’esigenza di verità (che trasuda dai volti sofferti dei medesimi) in ordine al passato dell’uno ed al destino dell’altro.
Una testimonianza realizzata a più mani, tutte sapientemente ispirate (e giustamente premiate).
Ivi compresa, last but not least, la colonna sonora di G.Santaolalla; profonda e intensa come la vena drammatica che attraversa la narrazione, ma anche incline a melodiare momenti più vivaci e solari, come sono le più belle aspirazioni umane.
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