Regia di Ang Lee vedi scheda film
mamma mia che abbrutimento! possibile che questo film rappresenti la massima espressione cinematografica che hollywood può offrirci oggi?
Ang Lee è sempre stato un furbone privo di stile, non parliamo di poetica poi, taiwanese cresciuto in America, le ha provate tutte: prodotti di consumo (vedi il sopravvalutatissimo LA TIGRE E IL DRAGONE, HULK), commedie 'graziosamente' minimaliste (IL BANCHETTO DI NOZZE, MANGIARE BERE UOMO DONNA), adattamenti letterari (RAGIONE E SENTIMENTO e TEMPESTA DI GHIACCIO, forse il suo unico film veramente bello). Ora. Ammesso e non concesso che sia un regista di alto livello (e per me non lo è) di fronte alla mediocrità di BROKEBACK MOUNTAIN chiunque dovrebbe ammetterne la disfatta estetica e realizzativa. E invece che succede? piovono nomination, golden globe, leoni d'oro (quest'ultimo, in particolar modo, scandaloso: in un concorso in cui erano presenti Ferrara, Clooney e Garrell, aver scelto il film di Lee è francamente abberrante).
Ma veniamo al film. Sin dall'inizio il regista, avvalendosi dell'ottima fotografia di Rodrigo Prieto (LA 25a ORA, AMORES PERROS, ALEXANDER), ricerca insistentemente un lirismo da 'western moderno' che sulla carta dovrebbe ricordare più il cinema di Cimino che quello dei vari Ford, Hawks e compagnia bella. Ma Lee non riesce mai a penetrare la matericità della natura, nè a celebrare gli spazi, compiace l'occhio ma raffredda le emozioni. Le varie tappe che portano alle "prime volte" dei due cowboy scandiscono una programmaticità di emozioni represse, di silenziosi sguardi che vengono ritratti con una freddezza calcolata. E tutto il film scivola via attraverso questa narrazione 'piana', trattenuta, che non sprofonda mai nel vero dolore, proprio perchè troppo interessata a 'mostrare', a esporre e a confermare la sua idea di partenza (maliconica storia d'amore omosessuale), che in sè e per sè non può bastare a produrre senso. Da tutte le parti poi non si sente dire altro che questo: "E' un tema importante!" "E' un film importante" "Il fine giustifica i mezz"... ma che siamo impazziti?
chi ha amato questo fil per le sue tematiche omosessuali si vada a rivedere l'anarchico e disperato MY OWN PRIVATE IDAHO di Van Sant o HAPPY TOGHETHER di Wong Kar-Wai (quello sì un film struggente, quello sì un film in cui l'Amore trascendeva la sua valenza drammaturgica per sposarsi a un esistenzialismo alienante, a un'idea di cinema romantica e sperimentale).No, caro Ang Lee sei un paraculo vero, prenditi questo oscar e torna girare HULK!!!
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secondo me non l'hai proprio visto, oppure...questa seconda ipotesi me la tengo per me (cfr attenzione, sii educato).
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