Regia di Ang Lee vedi scheda film
Un merito bisogna darlo a questo modestissimo film di un regista la cui qualità va da "discreta" (nel periodo taiwanese) a modesta (nel periodo americano). Ha anticipato di una decina d'anni l'adorazione per le tematiche gay che è oggi divenuta "dovere civile" negli USA (e ormai anche in Europa). È stato osannato dalla solita comunità hollywoodiana di attori, registi, cantanti, nani e ballerine, tutti rigorosamente politically correct, nonché premiato a varie manifestazioni dei suddetti. Modesto, noioso, mieloso e nemmeno provocatorio. Togliete l'omosessualità e vi resta una storiella che neanche i fotoromanzi Sogno.
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Scusa se mi permetto ma in questo tuo scrittomio ci ho trovaqto una buona dose di evidente omofobia che ti ha fatto guardasre il film con l'occhio storto
Avrei preferito una critica alle motivazioni che ho dato. Ritieni il film di alto livello, vivace, non mieloso e provocatorio? Se si togliesse l'omosessualità resterebbe una storia brillante ed avvincente?
SÌ, ASSOLUTAMENTE SÌ!
Fosse una relazione etero, resterebbe comunque e sempre un gran film; e Ang Lee non è certo l'ultimo arrivato!
Quanto alle tue convinzioni, potrei essere più o meno incline a comprenderne il senso - di frustrazione - che provoca il cinema di oggi, e non solo quello targato New Hollywood, ma pure europeo: ora come ora, un qualunque cineasta che aspiri ad un qualche riconoscimento, ad un riconoscimento internazionale, deve cimentarsi con l'annosa questione dell'omosessualità, ma deve sbrigarsi, data la rapida escalation che il movimento sta vivendo in questo periodo. A Hollywood ad esempio, non puoi neanche odorare l'ambita statuina, se nella sceneggiatura non sia incluso un personaggio Gay ed un protagonista di colore. Ma ciò non toglie che il film qui in questione, resti un'opera eccezionale.
Soprattutto grazie alle interpretazioni magistrali, non dei due, bensì tutti e quattro i protagonisti coinvolti dalla triste, e decadente, vicenda.
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