Regia di Ang Lee vedi scheda film
Un merito bisogna darlo a questo modestissimo film di un regista la cui qualità va da "discreta" (nel periodo taiwanese) a modesta (nel periodo americano). Ha anticipato di una decina d'anni l'adorazione per le tematiche gay che è oggi divenuta "dovere civile" negli USA (e ormai anche in Europa). È stato osannato dalla solita comunità hollywoodiana di attori, registi, cantanti, nani e ballerine, tutti rigorosamente politically correct, nonché premiato a varie manifestazioni dei suddetti. Modesto, noioso, mieloso e nemmeno provocatorio. Togliete l'omosessualità e vi resta una storiella che neanche i fotoromanzi Sogno.
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