Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Dopo anni di tormentato silenzio, quel diavolaccio di Terry Gilliam torna a dar voce alle sue straordinarie fantasie. Il soggetto glielo fornisce la coppia di favolisti più famosa della storia, ovvero Jakob e Wilhelm Grimm che Gilliam trasforma a loro volta nei protagonisti del suo film. Fin dall’acerbo Jabberwocky, le favole nere dei Grimm attraversano l’opera di Gilliam che qui si diverte a scomporre e rimontare le loro fiabe facendole interagire con i loro autori. Nella visione di Gilliam il sognatore Jakob e il pragmatico Wilhelm (Jake e Will) sono due truffatori che vagano al confine tra Francia e Germania durante gli anni di Napoleone, liberando poveri contadini da sortilegi, in realtà orchestrati dai due e dai loro complici. Le cose si ingarbugliano quando devono confrontarsi con una bellissima strega che rapisce giovani vergini per regalarsi l’immortalità. Nel mondo fiabesco dei Grimm, Gilliam ritrova le sue magie, nonostante le dure vicissitudini produttive sopportate. La critica è stata ostile a questo film, ma se la scrittura mostra delle incertezze, l’immagine la prende per mano e la sorregge. Il gioco a rimpiattino tra realtà e fantasia trasporta lo spettatore in un cinema alchemico dove ogni inquadratura mostra una straordinaria ricchezza di particolari e una moltiplicazione dell’azione, come nei grandi dipinti di Bosch e Bruegel, senza rinunciare a farci sorridere delle nostre paure.
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