Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film
Meno insulso di quanto il titolo possa lasciar supporre, questo lavoro di De Sisti si pone a metà strada fra il documentario e la fiction, concedendo un alone di serietà all'indagine nelle interviste con psicologi e sessuologi, ma mantenendo contemporaneamente l'approccio 'pruriginoso' alla questione con una serie di scenette appositamente realizzate che vedono le donne italiane esporre i loro più tipici problemi sessuali nel confessionale. Che i preti abbiano una parola per tutto e per tutti, in effetti, non costituisce alcuna novità; nonostante l'argomento sia quanto di più lontano dalle loro vite, i sacerdoti si permettono di filosofare e perfino consigliare alle persone che si rivolgono loro, esponendo idee antiquate e dogmatiche - ma questa è la parte di finzione, purtroppo, per quanto realistica al cento per cento, e quindi il valore del messaggio antiecclesiastico viene così a trovarsi sminuito. D'altronde il segreto del confessionale, per definizione, non poteva essere certo ripreso: situazione di stallo obbligato, nella quale il film di De Sisti sguazza approfittando delle ombre, delle voci sussurrate e dell'intimità dell'ambiente del confessionale per conferire un tocco di morboso alla materia trattata. Meglio funzionano, senz'altro, gli interventi degli studiosi ed i racconti in prima persona degli intervistati, sollevando di un poco il prodotto dalla mediocrità. Scritto da De Sisti/Valentini/Parenzo, con Ruggero Mastroianni allo scattante montaggio e musiche di Ennio Morricone (ed un inserto musicale che ripropone un'esecuzione amatoriale di Nina ti te ricordi, canzone popolare di Gualtiero Bertelli). 4,5/10.
Il parere dello psicologo, del sociologo e del teologo; interviste con persone comuni e le parole della chiesa: il tutto per fare il punto sulla questione dell'inesperienza sessuale degli italiani.
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