Regia di Mario Imperoli vedi scheda film
Semisconosciuto film erotico a sfondo incestuoso che si apre sui titoli di testa e si chiude con la carellata in primo piano sul fondoschiena della Guida in hot-pants (lo stesso look della più celebre Lynda Carter ne Il Mondo Violento di Bobby Joe di Mark Lester del '76): un leitmotive che sarà costante nei suoi prossimi film (La Liceale, Avere Vent'anni). Imperoli richiama la protagonista che lanciò ne La Ragazzina, la splendida Gloria Guida: è solo grazie a lei che il film non sia finito nell'oblio inevitabile che avrebbe meritato. Nei primi 80 minuti di "commedia spensierata", assistiamo ai tentativi della prostituta minorenne Blue Jeans di seduzione del presunto padre, ritovato dopo diciasette anni, nell'occasione di due cene, una giornata di compere e una sagra di paese. Poi, all'improvviso, si aggiunge un terzo incomodo per un finale tragico completamente avulso. I personaggi non hanno un filo di personalità, mentre la regia si scorda delle curve della protagonista per soffermarsi tramite inutili zummate e panoramiche da documentario sui paesaggi rurali della location. Imperoli, mostra ancora una volta la sua totale inettitudine nel bilanciare commedia e tensione drammatica (in questo caso, l'incesto e il dramma della vita da strada).
Insopportabile, soprattuto quando suona sotto i dialoghi dei protagonisti.
Cameo nella parte del ricco amico del padre.
Il complice della Guida. Non male.
Passabile, nel ruolo della moglie del papà.
Bravo, nella parte del padre protagonista.
Il suo volto fanciullesco, ora malizioso e furbetto, ora timido e riflessivo, è perfetto per il personaggio, che, grazie alla sua personale interpretazione, acquisisce quel minimo di introspezione in più.
Il suo stile è tipico di quegli anni: zoom, panoramiche, ecc: ma rappresenta uno degli esempi certamente da dimenticare.
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