Regia di Joseph Warren (Giuseppe Vari) vedi scheda film
Giuseppe Vari arriva con questo Suor Emanuelle al suo penultimo film, al termine ormai di una carriera sempre in sordina, di basso o bassissimo profilo, come dimostra d'altronde il tentativo, qui, di ibridare la saga della procace ed esotica Emanuelle con il filone conventizio della commedia erotica (peraltro ormai giunto al capolinea, poichè sviluppato a oltranza nella prima metà dei Settanta). Chiaramente il personaggio della Gemser è tutto tranne che credibile nei panni di una monaca, anche se - come è ovvio, anche senza scendere nei dettagli della trama - nel corso del film abbandonderà molto presto la vita spirituale. Una sceneggiatura di Mario Gariazzo, Ambrogio Molteni e Geronimo Collogno che si limita ad assemblare alla bell'e meglio una serie di scenette che rasentano la pornografia (pare che di questa pellicola, inoltre, esista la versione 'uncut' comprensiva di scene di sesso esplicito); una regia con evidenti limiti; un cast in cui oltre alla già citata Gemser e a Gabriele Tinti non compaiono nomi di richiamo: c'è ben poco da aspettarsi da questo lavoro, parzialmente risollevato solamente dalla discreta colonna sonora firmata da Stelvio Cipriani. In quello stesso 1977 uscirono altri tre 'Emanuelle', fra cui l'altrettanto improbabile Emanuelle e gli ultimi cannibali, regia di Joe D'Amato. 1,5/10.
La giovane e spigliata Monica viene mandata in convento dal padre autoritario e geloso; affidata alla tutela di suor Emanuelle, la ragazza avrà modo di sperimentare il lato carnale della monaca.
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