Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film
Piccolo dramma di famiglia (ma lontanissimo da un - per dire - Visconti, vedi Gruppo di famiglia in un interno o La caduta degli dei), turbamenti erotici di un adolescente (ma non è la commedia scollacciata di quegli anni, nonostante l'Antonelli), un impianto leggerissimo, con personaggi da fumetto e quasi privi di spessore psicologico (ma non è un film comico, anzi di momenti divertenti ce ne sono ben pochi), una storia ridicola e al tempo stesso angosciante (ma nessun legame con la commedia all'italiana): cos'è in fondo questo Malizia? Un prodotto a sè, che sfugge alle classiche 'facili etichette' o soltanto un film non riuscito - o riuscito male -, che tira un po' da tutte le parti, ma non arriva da nessuna? Di certo è un lavoro che non entusiasma sotto nessun punto di vista e che viene ricordato ancora oggi (a quasi quarant'anni di distanza) più per il lato pruriginoso della faccenda che per tutto il resto: se davvero un resto c'era.
Un vedovo assume Angela, cameriera provincialotta e piacente; l'uomo è maturo, ma la sua corte nei confronti della ragazza è insistente. Nel frattempo però anche i due figli adolescenti dell'uomo si invaghiscono di Angela; in particolare Nino, il più piccolo, ne è profondamente turbato. Lei tentenna, ma infine si concede al ragazzino, prima di sposarsi con il padre.
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