Regia di Cesare Canevari vedi scheda film
Per un regista, come Canevari, che ha sempre lavorato con budget ridotti o ridottissimi, questo La principessa nuda è perfino eccessivo in termini di povertà dei mezzi e delle idee sul copione; la sceneggiatura di Canevari e Antonio Lucarella (che pare prenda spunto da un fatto concretamente avvenuto e pertanto si premura di non fare cominciare il film prima di aver esplicitato con una didascalia che la storia è totalmente un prodotto di fantasia!) è stiracchiatissima, 'spalmando' una trama minuscola su quasi cento minuti di pellicola. Inoltre, al di là dei nomi di Tina Aumont e di Luigi Pistilli, il cast risulta pressochè anonimo e a tutti gli effetti gli attori non sono eccezionali; qualcosa di buono si può dire delle musiche di Detto Mariano, anche se in una scena di ballo, improvvisamente, compare dal nulla una versione strumentale di Birthday dei Beatles, mai accreditata nè sui titoli di testa, nè su quelli di coda. Canevari si occupa anche del montaggio, curiosamente con lo 'pseudonimo' (?) di Cesar Canevari (o si tratta di un semplice - ma nemmeno poi tanto - refuso di titolazione?); a risollevare dal nulla completo della trama e dal morboso erotismo/esotismo privo di reali contenuti, pure un po' in odore di razzismo (alla Jacopetti e Prosperi, per intenderci), ecco che giungono le innegabili doti tecniche e visive del regista. La scena finale di sesso, girata col grandangolo ad amplificare la sensazione orgasmica o l'accoppiamento doppiato con versi di animali feroci sono sicuramente idee stimolanti; già meno intrigante pare l'idea di inserire una scena di orgia con tanto di nano, una bizzarra soluzione che richiama alla mente i delirii di Alberto Cavallone. Tanti nudi, tanto sesso abbastanza esplicito, dialoghi miserrimi e una storia, come già detto, proprio piccina piccina: non è questo il miglior Canevari. 2,5/10.
Un politico africano, noto per la sua crudeltà e per l'altrettanto estrema gelosia, arriva in Italia. Un giornalista però pensa bene di insidiare la sua donna.
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