Regia di John Carpenter vedi scheda film
All'inizio del film c'è una sequenza (che ritorna poi verso il finale) in cui Elvis/Kurt Russell spara in un televisore, facendolo esplodere. Anche Carpenter fa' lo stesso, firmando un biopic di quasi tre ore che di televisivo ha ben poco (i carrelli, le inquadrature, il senso dello spazio sono tipicamente carpenteriani, così come i volti) e che, nonostante questo, ha saputo ottenere uno share superiore a Gone With The Wind, trasmesso in tv la stessa serata. A riprova che Carpenter non è mai stato "un regista horror" e via blaterando. La sua carriera è decisamente variegata, e questo è forse il caso più eclatante per comprendere la sua ecletticità e, al contempo, la sua coerenza. Nonostante qualche lungaggine di troppo, Carpenter non specula sulla figura mitica di Elvis, ma si concentra sempre sul lato umano e debole, con scrupolosità e riverenza (e anche qui è del tutto antitelevisivo). Kurt Russell è il miglior Elvis che si possa immaginare (ruolo ripreso nel brutto 3000 Miles To Graceland), Shelley Winters estremamente credibile, Season Hubley (che si sarebbe poi sposata con Russell) decisamente affascinante. In un ruolo piccolo ma importante Charles Chypers, attore feticcio del primo Carpenter. Il film finisce con il ritorno di Elvis sulla scena nel 1969, scegliendo così di non mostrare (la non mostrabile) attività frenetica degli anni seguenti, in cui Elvis si esibiva quasi giornalmente; attività segnata inoltre dall'uso scorretto di medicinali che lo hanno portato alla morte.
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Ciao Snake , bella recensione , dove lo hai visto ? Io è uno dei pochi di Carpenter che non ho mai visto e che vorrei tanto vedere !!! :-|
L'ho visto giust'appunto ieri, e devo dire che la tua recensione centra quasi perfettamente le mie impressioni: nonostante nella prima parte avessi dei dubbi sulla natura più o meno agiografica del lavoro carpenteriano, nella seconda li ho risolti vedendo la messa in scena dei lati più egoistici e, come dici tu, deboli del Personaggio, e alla fine si capisce che quella che pare agiografia, in realtà, è come dici te rispetto e reverenza. Non il miglior Carpenter, ma comunque al 100% Carpenter, dove le sequenze più importanti, forse, sono quelle irrilevanti ai fini della trama, come la sperimentazione di un modellino d'aeroplano e il da te citato inizio con 'esplosione' del televisore (simile ai titoli di "Fire Walk with Me" di Lynch, altro Regista che adoro visceralmente). Insomma, anche se in ritardo mi unisco ad alexscorpio nel farti i complimenti per la tua recensione, breve ma assai ben argomentata.
Grazie, mi fa piacere che qualcuno legga ancora queste vecchie recensioni (un po' sgrammaticate, ma scritte con sincerità). Ora che Elvis l'ho visto e rivisto in più occasioni, confermo il parere molto positivo che ebbi la prima volta. Anzi, più passa il tempo pià mi piace. Buone visioni! :-)
E finalmente lo vedrò a breve anche io. W le recensioni che non sono tomi.
Visto e piaciuto molto grande Carpenter
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