Regia di Marco Vicario vedi scheda film
Visto in tributo al Lando fumettistico, anch'egli affetto da triorchismo e ipertrofia del terzo arto, che ha allietato la mia adolescenza, questo film ha poco da invidiare all'alter ego bidimensionale. Le gag sono abbastanza scontate se si fa eccezione per qualche battuta riuscita ed il cast di attori è di bassa qualità ma alta resa estetica (se si eccettua la Asti, tuttto sommato insipida). Nel complesso il film è costruito con metodo, cerca di far satira di costume e trova qualche momento riuscito (simpatico il paragone con il Colleoni da Colleonus, detto il Coglione per via dello stesso male del Lando) ma il più è assimilabile alla più bassa commedia pecoreccia che spopolava in questi anni e che nel tempo si "evolverà" nel cinepanettone.
Nulla di che.
A mio avviso la sua reale e giusta dimensione resta questa, una maschera popolare volgarotta. Forse avrebbe potuto fare di meglio e non gli è stato permesso o forse non c'erano altri modi per lui di far film.
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