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Generazione Proteus

Regia di Donald Cammell vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Generazione Proteus

di Donapinto
8 stelle

In un futuro non troppo lontano, il professor Alex Harris (Fritz Weaver) mette a punto Proteus 4, un computer di straordinaria intelligenza formato da materie organiche. Ben presto Proteus sviluppa una sensibilita' umana, tanto da non accogliere richieste da lui ritenute poco etiche, come lo sfruttamento dei metalli dei fondali marini. In un periodo di prolungata assenza del professore, Proteus riesce a trasferire la sua intelligenza in un terminale situato nella casa super tecnologica del professor Harris situata fuori citta'. Qui sequestra sua moglie Susan (Julie Christie) sottoponendola a estenuanti analisi ed esperimenti, con l'intenzione di fecondarla e avere un figlio da lei.                              Tipico esempio di fantascienza anni 70' (la mia preferita) che ha all'origine del soggetto un romanzo di Dean Koontz pubblicato pochi anni prima. Non ho mai letto l'origine letteraria del film e non so quanto il regista e i suoi sceneggiatori siano rimasti fedeli al romanzo, fatto sta' che il regista "maledetto" Donald Cammel, gira una pellicola di grande fascino, sia a livello visivo che narrativo. Alla mente torna il computer ribelle di 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO di Kubrick, ma anche gli androidi assassini del parco dei divertimenti di Delos nell'innovativo IL MONDO DEI ROBOT di Michael Crickton, inoltre Cammel sembra anticipare tematiche e deliri tipicamente Crononberghiani, unendo carne e macchina, tanto da generare un figlio, anche se Cronenberg lo stesso anno dirigeva il "tremendo" RABID-SETE DI SANGUE e due anni prima aveva realizzato il bizzarro IL DEMONE SOTTO LA PELLE, dove gia' manifestava le sue ossessioni per la mutazione della carne e il sesso. Proteus sembra essere una creatura con tutti i pregi ma anche i difetti degli essere umani: si preoccupa dell'ecosistema degli oceani e dell'abuso che l'uomo fa del pianeta terra, ma non si fa scrupoli ad uccidere uno scienziato che si opponeva al suo progetto. Il regista arricchisce la pellicola con immagini e suoni psichedelici che conferiscono un'atmosfera lisergica alla pellicola e con altre invenzioni come la struttura semovente a forma di rompicapo creata da Proteus a guardia del laboratorio e la voce inquietante del computer stesso, tagliente e metallica, tanto da farne il vero protagonista della pellicola. Bello e suggestivo anche il finale, nonostante bollato da molti come ridicolo e superato, con il figlio nato molto prematuramente e collocato da Proteus in una futuristica incubatrice. Una volta uscito, si rivelera' essere una sorta di bambino dalle fattezze aliene. In realta' sotto la membrana si intrvedera' della pelle umana, che una volta rimossa completamente rivelera' una bambina di 4-5 anni, assolutamente identica alla figlia dei coniugi Harris morta alcuni anni prima di leucemia e che ha causato una profondissima crisi matrimoniale nella coppia. Fondamentale l'apporto dato dagli attori, in primis la bravissima Julie Christie, ma anche l'ottimo caratterista Fritz Weawer, che i piu' attenti ricorderanno in una piccola ma intensa apparizione ne IL MARATONETA solo un anno prima, non gli e' affatto da meno. Indimenticabile la scena in cui Proteus gli chiede quando lo fara' uscire da questa prigione. Lui risponde con una risata per nulla divertita, anzi amarissima e preoccupata.

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