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I pirati di Silicon Valley

Regia di Martyn Burke vedi scheda film

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Karl78

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I pirati di Silicon Valley

di Karl78
7 stelle

Più che una recensione del film in questione, una breve comparazione che viene dall'aver rivisto nel fine settimana, nell'ordine: Pirates of Silicon ValleyJobsSteve Jobs. Mi sento di affermare che, lasciando da parte i documentari, un'opera che coniughi una sufficientemente approfondita rappresentazione degli eventi, delle loro dinamiche e dei protagonisti degli stessi, con una buona qualità cinematografica ancora dobbiamo vederla. Sicuramente non ci si avvicina, nonostante vi sia alla base il pur buon libro di Isaacson - questa volta l'ho letto non trattandosi di romanzo, al contrario del solito - il film di Boyle, che opta invece per un percorso particolare che si snoda attraverso tre presentazioni chiave. Emergono sì diverse sfumature del personaggio, grazie alla scelta 'intimistica' di cui sopra, e tuttavia proprio in seguito a tale scelta gli eventi restano sullo sfondo. Da un punto di vista cinematografico è quello che forse ne esce meglio ma non è certo esente da difetti, non ultimo la presenza di patinatura qua e là mista a qualche eccesso melodrammatico.

 

Jobs è quello che ne esce peggio nel complesso, secondo me, da entrambi i punti di vista. Non per Kutcher che anzi... ma perché ad una partenza niente affatto malvagia, fino all'Apple II e all'arrivo di Mike Markkula, segue, dalla transizione al Macintosh in poi, quando le cose si fanno più complesse su tutti i fronti, un girare a vuoto attorno al personaggio Jobs e alle dinamiche dei CdA senza tuttavia mostrare e/o spiegare granché e glissando completamente su certi eventi cruciali (l'interfaccia grafica 'rubata' alla Xerox ad esempio), accelerando e rallentando a piacere di modo che risalti il 'Jobs contro tutto e tutti' rasentando l'agiografia in più di qualche punto nonostante, ripeto, la prima mezz'ora facesse sperare ben altro e nonostante certi eccessi della personalità e del carattere di Jobs vengano comunque mostrati.

 

Pirates of Silicon Valley è un tv movie con tutte le pecche che si possono attribuire ai prodotti di taglio televisivo, seppur in questo genere sia secondo me ben sopra la media. La scelta del cast viene di conseguenza e tuttavia non è da buttare, da Noah Wyle (Jobs) ad Anthony Michael Hall (Gates) a Joey Slotnik (Woz). Certo, cinematograficamente sarà anche il più 'grezzo', il meno curato per quanto simpatico eppure, forse il più in linea col periodo che racconta e con l'evoluzione dei protagonisti e, senza dubbio, il più appagante per quanto riguarda il primo punto dal quale sono partito. La strada percorsa è più breve rispetto ai precedenti (ma è del 1999 il film, quindi inevitabile. E poi attenzione perché Jobs si ferma comunque al 1996, ossia al ritorno di Steve come CEO Apple dopo l'esperienza NeXT e Pixar - di quest'ultima non si fa cenno. Solo l'incipit, similmente a quello di Pirates, si sposta in avanti fino al 2001), ci si ferma al 1984 e quindi alla presentazione del Mac, con un significativo salto in avanti però fino al 1998, con Jobs e Gates sullo stesso palco (anche se il secondo in collegamento), dopo le avventure, le collaborazioni, la competizione, le guerre, anche legali, del passato. Significativo dicevo ai fini della storia ma anche tassello in più che serve a inquadrare ulteriormente i protagonisti, la loro evoluzione - da misurare, comunque - e la loro 'psicologia', che tutto sommato viene fuori, e contestualizzata agli eventi, agli snodi, più qui che altrove.

 

A proposito del cast: e se anche questo fosse più azzeccato in Pirates? Voglio dire... Nel 1984 Jobs aveva 29 anni. Fassbender, di cui non discuto le doti, dimostra 45 anni - credo sia uno degli attori della sua generazione che più mostra gli anni che ha. Il Jobs di Kutcher - peraltro stessa generazione precedente, che poi è anche la mia - al contrario non invecchia mai se non nell'incipit. Markkula, che nel 1977 quando arriva al garage di casa Jobs aveva 35 anni, è interpretato in Jobs da Dermont Mulroney, che all'epoca del film i suoi 50 anni li dimostrava tutti. Insomma, non discuto la bravura e ok le licenze artistiche - d'altro canto storicamente i ruoli femminili erano interpretati sempre da uomini - e si tratta tutto sommato di questioni secondarie, però...

 

Ad ogni modo, visti tutti e tre in sequenza, mi sono ritrovato a rimpiangere il fatto che Pirates of Silicon Valley non sia arrivato cronologicamente per ultimo, che non sia potuto essere di respiro ancor più ampio e magari cinematografico, che sia limitato ad un'ora e mezza, anche se per quanto mi riguarda molto più densa ed esplicativa ancorché cronologicamente limitata rispetto agli altri due. E giungiamo al mero voto: 4 stelle sono forse un po' troppe ma 3 e mezzo volentieri.

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