Regia di Ron Howard vedi scheda film
all'epoca non mi era ancora scoppiata la mania paul giamatti e quindi sarei andato a vedere cinderella man solo ed esclusivamente per russell ancora arrapato dalla visione di master e commander. non ci andai perchè i trailers fecero opera di boicotaggio. se c'è un caso in cui i trailers mi hanno sviato dall'andar a vedere un film è in questo. la zellewegger non mi è mai tanto piaciuta, nemanco in bridget jones. un tantinello quando fece nurse betty. l'altra sera decisi di vederlo tanto per levarmelo dai coglioni. così smettevo di continuarlo a segnarlo sul giornaletto di sky. comunque un'occhiata a russell bisognava concedergliela. mai sospresa fu tanto grande. ron howard mi aveva convinto con il grinch, il mio film di natale che tutti gli anni immancabilmente mi guardo. con questo film mi ha dato l'impressione di assistere ad uno di quei classici degli anni quaranta o cinquanta, no forse di più quaranta. ho passato la prima parte con gli occhi umidi per la commozione per il pathos che si irradiava dallo schermo a me come una medusa mortifera. il secondo invece l'ho passato talmente teso che i cordoni del collo se ne partiva uno e prendeva la nonnetta sedutami a fianco, le volava la dentiera in grambo a giuseppe verdi in piazza in paese a circa un km in linea d'aria. russell crowe possiede il dono dei grandi attori hollywoodiani quando erano dei miti viventi. la scena di lui che combatte con l'altro pugile bollito per il divertimento di pochi altri sfortunati, paganti però, è roba da michael haneke da tanto che è crudele. e la scena di lui che si reca al madison sq garden per fare in pratica l'elemosina è una roba che il gozzo mi si è groppato su come le dita annodate di tom il gatto, quando quel bastardo di jerry gliele annoda da qualche parte. non mi andava più giù niente. tenevo solo gli occhi annegati in tre dita di lacrime. il mito dell'eroe buono tanto caro agli americani che lo foraggiano da quando hanno la possibilità di propagandare, nel quale farebbe bene credere un pò anche a noi cari, vecchi europei. paul giamatti è talmente bravo che anche quando non c'è in scena è da applauso(shyamalan!!! maddechè!!!???) e la zellwegger regge la parte con i due mostri sacri degnamente, che anche una battuta da morte fulminante per diabete come "SEI IL CAMPIONE DEL MIO CUORE" quasi non si nota e ci sta anche lei. insomma in definitva un signor film, per nulla zuccheroso, con una buona colonna sonora, che fa di ron howard un classico.
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