Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Davvero un pessimo esempio di presupponenza "autoriale". Sarà pure (come dice il Farinotti) "il film stilisticamente più complesso della filmografia di Faenza" ma certamente il risultato (disastrosamente velleitario) non onora (nè dimostra) questo impegno... e non è certamente soltanto un problema di sceneggiatura perchè il risultato è sconfortante
Per me, desolatamente sconcertante con troppi momenti decisamente imbarazzanti (e non solo la celeberrrima scena "scult" della "soggettiva del ramarro!!!) Davvero un pessimo esempio di presupponenza "autoriale". Sarà pure (come dice il Farinotti) "il film stilisticamente più complesso della filmografia di Faenza" ma certamnete il risultato (disastrosamente velleitario) non onora (nè dimostra) questo impegno... e non è certamente soltanto un problema di sceneggiatura. Ma veramente era necessario scomodare ben sette collaboratori per realizzare un copione così risibile da rasentare il grottesco? . Il tema di fondo (il doloroso scavo nella complessità delle reazioni di una donna a seguito di un evento traumatico e destabilizzante come l'inaspettato e improvviso abbandno da parte del marito) poteva rappresentare una interessante "traccia" che il romanzo di partenza lasciava immaginare spinto in direzioni meno disarmanti di quelle scelte da Faenza, così banalmente intrise di simbolismi e di metaforicizzazioni(anche fortemente usurate) che rendono, più che poco credibili quasi ridicoli oltre alle situazioni, anche i personaggi (a partire proprio dalla protagonista che nemmeno gli sforzi sovrumani della brava Buy, anche qui inappuntabile, riescono a salvare dal naufragio). Un'ultima supplica: per pietà, lasciate a Goran Bregovic l'arte suprema dell'espressione musicale, ma non "costringetelo" a recitare!!!! Ci eviterete un atroce supplizio.
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