Olga, trentacinquenne con due figli, viene lasciata dal marito. Dopo aver perso completamente la fiducia in se stessa, ritrova la felicità grazie all'incontro con un musicista vicino di casa e a una sofferta autoanalisi.
Note
Avrebbe potuto essere un mélo d'amore e di follia, e soprattutto una discesa in un stato di allucinazione (e successiva risalita). Invece, il film diretto e scritto - con molti co-sceneggiatori - da Faenza, dal romanzo di Elena Ferrante, è un'occasione mancata, per difetto e per eccesso. A causa del "basso" costante (da Tv movie) tenuto dalla macchina da presa, il testo diventa eccessivo e ridondante, a pesante rischio di ridicolo.
Un film delicato e ben tratteggiato, tratto da Elena Ferrante, nelle intime corde del regista, con una Margherita Buy davvero al meglio di sé e di come, quasi sempre, le donne sappiano ben rinascere, più belle e più forti di prima, dopo la fine di un amore.
Davvero un pessimo esempio di presupponenza "autoriale". Sarà pure (come dice il Farinotti) "il film stilisticamente più complesso della filmografia di Faenza" ma certamente il risultato (disastrosamente velleitario) non onora (nè dimostra) questo impegno... e non è certamente soltanto un problema di sceneggiatura perchè il risultato è sconfortante
Tutto il peso del film grava sulle esili spalle della pur bravissima Margherita Buy, che ce la mette davvero tutta per dare credibilità a un personaggio francamente forzato e improbabile.
Il film parte bene,ma piano piano si spegne e consuma come una candela…Nella seconda parte poi si avverte una ineguatezza dei personaggi con la storia,forse troppo al di sopra delle righe.
VOTO : 4+ Il film "artistico" più brutto che ho visto negli ultimi mesi. Storia ridicola, personaggi tratteggiati malissimo, manca tutto, non cìè filo logico. Terribile.
Vabbè ragazzi d'accordo che il cinema italiano è in decadenza, però c'è da dire che questo film è veramente carino… E' interessante, ma soprattutto bisogna sapersi accontentare dei nostri registi (ad ogni modo Faenza è molto bravo).
non sono neanche arrivato alla fine…è quanto di più noioso abbia visto da anni a questa parte e non capisco come Margherita Buy possa ridursi a presenziare queste porcherie,mah…comunque un dito nì c__o!
Secondo me è un bel film perchè fa riflettere su come possa essere brutto essere lasciati e in seguito cadere in depressione. Ottimo prova degli attori principali
Incongruenze, banalità ed inutili eccessi in una sceneggiattura dai dialoghi irreali, recitazione discreta della Buy e pessima di Zingaretti, regia piatta da telenovela…
Scusate, ma che si puo' dire di una pellicola del genere? davvero, io non ho parole, se non che Venezia rappresenta il peggior cinema italiano, e che ci sono sempre gli stessi!
Involontariamente ridicolo. Che dire? la Buy recita se stessa, Zingaretti è gonfio da paura e Bregovic è imbarazzante. Tutto sommato pero' non c'e' traccia di arroganza registica. E poi soprattitto non ha invaso le sale destinate al cinema d'Essai.
Senza la strabiliante performance di Margherita Buy questo film pasticciato che scade quasi per intero nel delirio, nella confusione e nel ridico non avrebbe ragione di essere.
Film che si può liquidare in poche parole: tratto da un romanzo di Elena Ferrante (alla cui opera si era ispirato anche Martone per "L'amore molesto", molto superiore a questo film), non funziona a causa di una sceneggiatura improbabile che non rende in maniera verosimile il calvario di una donna abbandonata dal marito e che non si rassegna a questa situazione. Il regista non ha saputo… leggi tutto
aquilant ti droghi? mi perplime alquanto pensare che per un film che abbia così abbondantemente deluso qlcuno quest'ultimo poi sprechi fiumi di retoriche e noiose parole semplicemente per il gusto di "smontarlo"...mi sembrerebbe più una solida attenuante per far sfoggio del proprio patrimonio linguistico e culturale al fine di stupire i passanti ( "e gli sprovveduti amici" cito le tue parole)… leggi tutto
Per me, desolatamente sconcertante con troppi momenti decisamente imbarazzanti (e non solo la celeberrrima scena "scult" della "soggettiva del ramarro!!!) Davvero un pessimo esempio di presupponenza "autoriale". Sarà pure (come dice il Farinotti) "il film stilisticamente più complesso della filmografia di Faenza" ma certamnete il risultato (disastrosamente velleitario) non onora… leggi tutto
Olga ha trentacinquenne anni, due figli ed un matrimonio monotono. Quando il marito la lascia per un’altra donna, tutto il castello confortevole e menzognero che si era creata crolla in un attimo lasciandola da sola con le sue insicurezze. Scoprirà, non senza rabbia e dolore, un modo di vedere il mondo e le cose che prima di allora non aveva neanche mai preso in considerazione.…
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Olga (Buy) è una quarantenne con un lavoro interessante (fa la traduttrice), vive a Torino in una casa bella e spaziosa e ha due figli che adora. La sua vita si trasforma repentinamente quando il marito (Zingaretti), un ingegnere di successo, la lascia per una donna più giovane. Per Olga è l'inizio di un inabissamento esistenziale che la porterà a degradarsi come…
Trasposizione cinematografica di un discreto romanzo di Elena Ferrante. Storia molto travagliata di una donna, moglie e madre che all'improvviso,senza apparenti ragioni, viene abbandonata dal marito. Le sue reazioni sono di sbigottimento prima, di rabbia poi e infine si ritrova in uno stato depressivo, che rischia di travolgere lei stessa e i suoi figli.Il lavoro…
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Commenti (24) vedi tutti
Un film delicato e ben tratteggiato, tratto da Elena Ferrante, nelle intime corde del regista, con una Margherita Buy davvero al meglio di sé e di come, quasi sempre, le donne sappiano ben rinascere, più belle e più forti di prima, dopo la fine di un amore.
commento di MartinVenatorDiscreto film
leggi la recensione completa di Furetto60Davvero un pessimo esempio di presupponenza "autoriale". Sarà pure (come dice il Farinotti) "il film stilisticamente più complesso della filmografia di Faenza" ma certamente il risultato (disastrosamente velleitario) non onora (nè dimostra) questo impegno... e non è certamente soltanto un problema di sceneggiatura perchè il risultato è sconfortante
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Alla fine del film è stato come non aver visto nulla. Avevo l'impressione che prima o poi dovesse succedere qualcosa e invece il nulla.
commento di Emily68Tutto il peso del film grava sulle esili spalle della pur bravissima Margherita Buy, che ce la mette davvero tutta per dare credibilità a un personaggio francamente forzato e improbabile.
commento di Leo MaltinIl film parte bene,ma piano piano si spegne e consuma come una candela…Nella seconda parte poi si avverte una ineguatezza dei personaggi con la storia,forse troppo al di sopra delle righe.
commento di lucachun film un po' lento nel secondo tempo, ma direi gradevole.
commento di aquila79Un bel film, che fa riflettere sul quotidiano dei nostri giorni, la felicità è a portata di mano e spesso no la sappiamo cogliere
commento di geronimoAvrebbe potuto essere un gran film visti gli attori ed il tema, ma la regia è piatta, lenta e scarna… occasione sprecata.
commento di RageAgainstBerluscami è piaciuto molto.
commento di AulentaVOTO 4
commento di arcarsenalVOTO : 4+ Il film "artistico" più brutto che ho visto negli ultimi mesi. Storia ridicola, personaggi tratteggiati malissimo, manca tutto, non cìè filo logico. Terribile.
commento di supadanyVabbè ragazzi d'accordo che il cinema italiano è in decadenza, però c'è da dire che questo film è veramente carino… E' interessante, ma soprattutto bisogna sapersi accontentare dei nostri registi (ad ogni modo Faenza è molto bravo).
commento di paloznon sono neanche arrivato alla fine…è quanto di più noioso abbia visto da anni a questa parte e non capisco come Margherita Buy possa ridursi a presenziare queste porcherie,mah…comunque un dito nì c__o!
commento di antimesE' un film di Faenza, quindi faentino, quindi buono, sufficiente e mediocre al tempo istesso. Oggi scelgo mediocre.
commento di josebaSecondo me è un bel film perchè fa riflettere su come possa essere brutto essere lasciati e in seguito cadere in depressione. Ottimo prova degli attori principali
commento di XANDERQualunque cosa significhi, è il debutto cinematografico di Gaia Amaral.
commento di zio_ulceravoto 5 1/2.Il film dopo 40 minuti si perde.
commento di mazingo72Incongruenze, banalità ed inutili eccessi in una sceneggiattura dai dialoghi irreali, recitazione discreta della Buy e pessima di Zingaretti, regia piatta da telenovela…
commento di fabioovis4,5.
commento di LaRagazzaDiBubeLa ridicolaggine.
commento di ZioMaroScusate, ma che si puo' dire di una pellicola del genere? davvero, io non ho parole, se non che Venezia rappresenta il peggior cinema italiano, e che ci sono sempre gli stessi!
commento di emme73Involontariamente ridicolo. Che dire? la Buy recita se stessa, Zingaretti è gonfio da paura e Bregovic è imbarazzante. Tutto sommato pero' non c'e' traccia di arroganza registica. E poi soprattitto non ha invaso le sale destinate al cinema d'Essai.
commento di fefySenza la strabiliante performance di Margherita Buy questo film pasticciato che scade quasi per intero nel delirio, nella confusione e nel ridico non avrebbe ragione di essere.
commento di Esteban